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Festa del cinema di Roma 2025: “La vita va così” apre il festival

di Fabio Canessa
Festa del cinema di Roma 2025: “La vita va così” apre il festival

Dopo aver sfilato per Antonio Marras, Giuseppe Ignazio Loi si prepara al red carpet della capitale

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Dopo aver sfilato per Antonio Marras alla Milano Fashion Week, Giuseppe Ignazio Loi si prepara a percorrere il red carpet della Festa del cinema di Roma. Pastore di Terralba, è lui il protagonista del film “La vita va così” che stasera apre la ventesima edizione del festival all’Auditorium Parco della Musica. Ad accompagnarlo ovviamente il regista Riccardo Milani e il resto del cast principale formato da volti noti come Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio, Geppi Cucciari.

Girato tra febbraio e aprile di quest’anno, principalmente nel territorio di Teulada, il lungometraggio si presenta come una commedia sociale che porta sullo schermo una riflessione molto attuale: lo scontro tra la necessità della tutela dell’ambiente e l’idea di uno sviluppo economico nel territorio. Una questione identitaria Alla soglia del nuovo millennio, si legge nella sinossi, due destini lontani si scontrano su una lingua di costa ancora incontaminata nel sud della Sardegna. Efisio Mulas (Loi) è un pastore solitario, custode silenzioso di un tempo che sembra non esistere più. Vive lì da sempre, tra il mare e i suoi animali, nella piccola casa dove è nato. Dall’altra parte c'è Giacomo (Abatantuono), presidente di un potente gruppo immobiliare, simbolo di un’Italia lanciata verso il futuro. È deciso a trasformare quella costa in un resort di lusso. Al suo fianco Mariano (Baglio), capo cantiere e uomo pratico, ha il compito di convincere Efisio a cedere quell’ultimo lembo di terra. Tra questi mondi inconciliabili si muove Francesca (Raffaele), la figlia di Efisio, divisa tra le sirene del cambiamento e l’appartenenza alla propria terra.

Quando Efisio rifiuta l’ennesima offerta milionaria, la trattativa si trasforma in una battaglia legale nella quale entra in scena Giovanna (Cucciari), una giudice nata e cresciuta in quei luoghi chiamata a dirimere il conflitto. Mentre le pressioni aumentano e la comunità si spacca tra chi sogna nuove opportunità di lavoro e chi teme di perdere per sempre la propria identità, l’incrollabile no di Efisio si carica di un significato collettivo.

Tour nell’isola L’uscita nelle sale di tutta Italia è fissata per il 23 ottobre, ma dopo la presentazione alla Festa del cinema di Roma il regista Milani e parte del cast sono attesi in Sardegna per un tour di anteprime che in tre giorni toccherà gran parte delle sale dell’isola. Venerdì al Teatro Maria Carta di Pula, per passare poi ai The Space di Sestu e Quartucciu e arrivare a Cagliari al Notorius e al Cinema Odissea. Sabato prima al Madison Cineworld di Iglesias, poi all’Ariston di Oristano, al Multiplex di Nuoro e al CineTeatro di Macomer. Domenica, infine, al Cityplex Moderno di Sassari, al Cinema Teatro Giordo di Tempio e al CineTeatro di Olbia. Per gli orari e altre informazioni consultare i siti dei vari cinema.

La storia di Ovidio Marras Molto legato alla Sardegna, già autore tra le altre cose del documentario su Gigi Riva “Nel nostro cielo un rombo di tuono”, Riccardo Milani ha scritto il film insieme allo sceneggiatore Michele Astori prendendo ispirazione dalla vera storia del pastore Ovidio Marras. Scomparso nel gennaio del 2024, a 93 anni, ha passato l’ultima parte della vita a difendere la sua terra nella zona di Capo Malfatano da un gruppo imprenditoriale pronto a costruire un mega resort di lusso vicino al mare. Dal rifiuto di proposte milionarie alla lunga battaglia legale, vinta, una vicenda che ha fatto il giro del mondo e diventare Ovidio Marras un simbolo della lotta conto la speculazione edilizia.

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