Su’Entu punta sul Bovale: terzo atto del progetto Terruas
Il sommelier Gardini, curatore della Guida Espresso: «Nell’isola prodotti di grande pregio»
La cantina Su’Entu di Sanluri ha presentato il terzo nato del progetto Terruas. Ecco dunque il Bovale (IGP, annata 2023) dopo le Doc Cannonau Riserva e Vermentino superiore la cui produzione è iniziata già lo scorso anno. A tenere a battesimo il Terruas, davanti a un pubblico di esperti e operatori, sono stati il presidente di Su’Entu Salvatore Pilloni insieme alle figlie Valeria e Roberta che guidano la cantina con il figlio Nicola. «Quando abbiamo individuato le migliori parcelle dei vitigni in zona Mori Terruas – dicono Valeria e Roberta – abbiamo pensato di valorizzare il prodotto: questi suoli si distinguono per la composizione dei minerali assorbiti dalla radice. Sono dei “microterroir” decisamente vocati. Dopo aver prodotto il Vermentino superiore e il Cannonau riserva, non poteva mancare il Bovale. Un vitigno che ha grandi potenzialità».
Il sommelier Luca Gardini, curatore della Guida Espresso di ristoranti e vini, e l’enologo di Su’Entu Alberto Antonini hanno poi dato i loro pareri tecnici. «Per questo nuovo vino – ha sottolineato Antonini – la regola aurea seguita è stata sempre la stessa: suolo, varietà e clima combinati a un prodotto di qualità. La bravura dell’uomo sta nel non alterare quello che la natura ci ha offerto. Si è proceduto a estrazioni gentili e poi alla maturazione in cemento poroso che ha dato evoluzione ma senza far perdere il carattere al prodotto». Gardini non ha di esaltare intanto l’isola. «Prodotto gastronomici e vini sono di grande pregio – ha detto il curatore delle guide dell’Espresso–. Nel caso del Bovale del progetto Terruas si può parlare di un risultato eccezionale. Un vino compatto di color rubino cupo che al naso riporta ciliegie e nella parte floreale esalta la macchia mediterranea».
