Gigliola Cinquetti: «Pronta per il mio primo concerto in Sardegna. Sanremo? La mia canzone non è stata scelta»
La cantante veneta arriva al Teatro Massimo di Cagliari: l’amore per l’isola, il ricordo di Marisa Sannia, il remix di Fargetta
Oltre sessant’anni di carriera, ma in Sardegna non aveva mai cantato. La grande occasione si presenterà sabato alle 17, quando Gigliola Cinquetti salirà sul palco del Teatro Massimo di Cagliari per un concerto dedicato soprattutto a chi nel 2025 festeggia le nozze d’oro. Un evento, a ingresso libero fino a esaurimento posti, che rientra nella manifestazione “Tre Minuti di Celebrità a Cagliari”.
Signora Cinquetti, primo concerto nell’isola.
«Sono eccitata e felice, spero sia la prima di tante volte. Io ho l’impressione, o forse la speranza, di essere simpatica ai sardi. Sono venuta in Sardegna infinite volte per la bellezza della regione, per trascorrere ore spensierate con gli amici. Ho sempre avuto la sensazione di essere bene accetta in questa terra e sono felice di poter ricambiare. E credo che il miglior modo di farlo sia cantando. Sono partita con il tour teatrale e il passaggio a Cagliari sarà un inizio, per poi andare avanti fino a febbraio».
Il suo legame con l’isola?
«La conosco bene, soprattutto la Gallura. Olbia è il mio punto d’arrivo in nave, in aereo, in barca. A Olbia ricordo un ristorante in cui si mangiava divinamente (il Gallura, ndr). Poi Santa Teresa, La Maddalena...».
A febbraio sono 62 anni da “Non ho l’età”: che effetto fa?
«È una cosa vertiginosa. Sembra che tutto sia trascorso in un attimo e invece c’è stato un percorso ricchissimo. Sono molto felice quando ci penso e in effetti ho mille motivi per essere felice per come sono andate le cose. Che sono andate come temevo che andassero, ovvero temevo di rimanere quella di “Non ho l’età”. All’epoca la cosa mi metteva di pessimo umore. Invece, ora mi mette di ottimo umore: sono riconoscente a questa canzone, al pubblico, alle persone che mi hanno istintivamente accettata e voluto bene».
È riduttivo dire che è rimasta quella di “Non ho l’età”: musica, cinema, teatro, tv...
«Penso che quello che ho fatto oltre “Non ho l’età” abbia fatto sì che la gente non dimenticasse “Non ho l’età”. L’hanno tenuta viva».
Un aggettivo per descrivere la sua carriera?
«Carriera, mah... questo termine mi lascia fredda. Sento qualcosa di vivo, di gratificante nel rapporto con le persone e per questo amo il teatro. Ne ho fatto tanto all’estero, in Italia meno. Voglio raccontarmi a modo mio stando sul palco, con le canzoni e a contatto diretto con il pubblico. Quello è il momento più bello di quella che lei chiama carriera, ma in realtà è la mia storia. Io sono molto riservata, ma una separazione tra pubblico e privato è impossibile. Quello che vivi nel privato è una sorta di nutrimento della tua anima e, perché no, della tua arte».
Nella sua carriera ha incontrato Marisa Sannia.
«Una ragazza bellissima, discreta, garbata. Per un periodo ci siamo anche frequentate, è venuta anche a cena a casa, eravamo entrambe amiche di Sergio Endrigo. Marisa è una delle colleghe che ho stimato di più».
Un ricordo di Ornella Vanoni?
«Sto ancora elaborando il lutto artistico. Ornella era un grande punto di riferimento, era una forza della natura, con lei feci anche una commedia musicale diretta da Antonello Falqui. Abbiamo tutti goduto della sua originalità, della sua ironia, della sua capacità di sorprendere sempre e io trovavo questo molto divertente. Con Ornella non ci si annoiava mai. Lei odiava la noia e faceva di tutto per scacciarla».
Fargetta ha fatto il remix di “La pioggia”: si è divertita?
«Lui è bravissimo, è un genio. È stata una sorpresa straordinaria, un regalo inatteso. Quando me l’ha fatta sentire non ho avuto alcuna obiezione. È divertente, fresca: mi dicono che stia anche andando bene».
Pensa ancora a Sanremo?
«E chi non ci pensa? Quest’anno avevo mandato una bellissima canzone, scritta da Tony Bungaro, ma non mi stupisco se non è stata scelta. Sanremo è un grande show, una grande macchina che per funzionare ha bisogno di tanti elementi, è un mosaico molto complesso. Comunque, la canzone è molto bella e vediamo cosa accadrà. A prescindere da Sanremo».
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