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Musica

“Orani dal vivo”: il jazz di Enzo Favata incontra la tradizione di Pierpaolo Vacca

“Orani dal vivo”: il jazz di Enzo Favata incontra la tradizione di Pierpaolo Vacca

Il dialogo tra due protagonisti della scena musicale sarda e internazionale sul palco del paese di Costantino Nivola

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Ultimi preparativi a Orani per il doppio concerto che chiuderà la rassegna "Orani dal vivo. Storie, suoni e sapori” promosso dal Comune. L’appuntamento musicale, curato dalla cooperativa Le Ragazze Terribili, è con il quartetto di Enzo Favata e l’organettista Pierpaolo Vacca, e vuole segnare uno dei momenti più intensi della programmazione culturale di fine anno per il paese natio di Costantino Nivola.

Il live “Orani dal vivo”, in programma domani 30 dicembre alle ore 19:30 nella località Istolo (ex Valchisone), vedrà dialogare due protagonisti assoluti della scena musicale sarda e internazionale. Enzo Favata, sassofonista e compositore capace di muoversi tra jazz contemporaneo e sperimentazione, partecipa con il suo quartetto composto dallo stesso Favata al sax soprano, sax tenore e clarinetto basso, Marcello Peghin alla chitarra acustica ed elettrica, Salvatore Maltana al contrabbasso e basso elettrico, e Massimo Russino alla batteria. Sul palco a seguire Pierpaolo Vacca, tra i più autorevoli interpreti dell’organetto, strumento simbolo della tradizione isolana. Un incontro che diventa racconto sonoro, capace di attraversare generi, epoche e linguaggi.

«Questo concerto rappresenta perfettamente lo spirito del progetto – sottolinea Marco Ziranu, sindaco di Orani –, ovvero valorizzare la nostra identità senza cristallizzarla, dimostrando che anche un piccolo centro può essere luogo di proposta culturale di qualità, aperta e contemporanea».

«Abbiamo costruito un filo rosso che parte dai suoni più antichi e arriva a quelli del presente – spiega l’assessora ai Lavori Pubblici e Pianificazione urbana, Mariaelisa Marongiu – superando l’idea di una distanza tra musica “alta” e musica popolare».

La rassegna è ideata e coordinata da Giulia Noli, progettista culturale con un percorso internazionale maturato anche a New York, dove lavora in una residenza per artisti, occupandosi di coordinamento creativo e organizzativo. «L’idea – racconta Noli – era partire da suoni, storie e tradizioni per raccontare Orani in modo autentico e partecipato. Dalla musica tradizionale al gospel, fino al jazz di Favata e Vacca, abbiamo voluto costruire un’evoluzione naturale, capace di unire linguaggi diversi senza creare divari».

Il concerto del 30 dicembre sarà accompagnato anche dalle iniziative collaterali legate ai sapori e al vino, con degustazioni a partire dalle 12, masterclass con l’Organizzazione nazionale vini e una passeggiata botanica, per un’esperienza culturale che coinvolge tutti i sensi e rafforza il legame tra comunità, territorio e creatività contemporanea.

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