La Nuova Sardegna

Olbia

Air Italy, i dubbi dei sindacati sul ruolo di Olbia

Air Italy, i dubbi dei sindacati sul ruolo di Olbia

L'incontro a Roma al Mise con i vertici della compagnia nata dall'accordo tra Meridiana e Qatar Airways

14 marzo 2018
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OLBIA. «Quello di Air Italy è un piano industriale ambizioso e di ampio respiro, ma non dà alcuna certezza su alcuni aspetti che vanno affrontati e approfonditi». Il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu, commenta così l'incontro che i rappresentanti sindacali nazionali e sardi hanno avuto questo pomeriggio 14 marzo a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, con i vertici della compagnia, nata dall'accordo tra Meridiana e Qatar Airways.

«Bene il rinnovo dell'intera flotta, che nell'arco dei tre anni sarà formata da 50 aeromobili - sostiene Boeddu - bene anche il nuovo network, che oltre al breve e medio raggio vede impegnata Air Italy anche sul lungo raggio e bene il fatto che il personale navigante nel prossimo triennio registrerà il recupero di quasi tutti i lavoratori rimasti fuori dalla ristrutturazione aziendale del 2016».

Ma non mancano gli aspetti negativi. «Al contrario del personale navigante, Air Italy non ha fornito - rimarca il sindacalista - alcun numero rispetto al personale di terra e non ha illustrato alcun progetto legato alla manutenzione degli aeromobili».

Non solo. «I dirigenti non hanno risposto in merito alla partecipazione di Air Italy alla gara in continuità territoriale per Roma e Milano da Cagliari e Alghero e hanno dato a intendere che sono interessati solo ed esclusivamente alla continuità da e per Olbia», è il commento del segretario isolano della Filt, secondo il quale «non c'è conferma sugli impegni presi in sede ministeriale per i criteri di riassunzione del personale licenziato due anni fa». Anche sul ruolo che avrà Olbia, sostiene Boeddu, rimangono alcuni dubbi. «Oltre alla decisione di Air Italy di avere Milano come hub principale, non ci è dato sapere se Olbia, oltre le due destinazioni in continuità territoriale, avrà un ruolo importante, mentre sarebbe necessario salvaguardare i saperi e le professionalità presenti ed operanti in Sardegna».

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