La Nuova Sardegna

Oristano

Orologio e non solo: Bosa recupera i suoi beni storici

di Alessandro Farina
Il ponteggio per il restauro dell'antico orologio
Il ponteggio per il restauro dell'antico orologio

L’associazione Pro loco ha avviato una raccolta di fondi. La presidente Stefania Crisponi: così promuoviamo la città

03 novembre 2017
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BOSA. «Costruire un sistema virtuoso per intervenire direttamente sulla salvaguardia del nostro patrimonio». In questo contesto si inserisce l’operazione di raccolta fondi curata dalla Pro loco guidata da Stefania Crisponi, teso a recuperare le somme necessarie al restauro del meccanismo dell’ottocentesco orologio monumentale del Corso Vittorio Emanuele. L’iniziativa sembra riscuotere per ora un notevole interesse sociale, anche perché le lancette dei due grandi quadranti sono ferme da parecchi anni, ed in molti vorrebbero vederle nuovamente muoversi.

Ma quella dell’orologio della fine dell’Ottocento è solo una delle meraviglie bosane a cui guardare non solo con interesse ma anche con fattiva partecipazione. «Abbiamo una serie infinita di beni da recuperare nella nostra città, che sono quasi considerati secondari rispetto al recupero di interi edifici» il pensiero di Stefania Crisponi a più ampio raggio. Ovviamente un passo alla volta, magari riuscendo a raggiungere la somma necessaria per restaurare il meccanismo del segnatempo collocato oltre un secolo fa sulla facciata della chiesa del Rosario, al centro del “salotto buono” di Bosa. «La colletta che gestirà la Pro loco di Bosa servirà per recuperare la macchina scientifica, ovvero l'anima dell'orologio. Inoltre la stanza e la scala, la porta di accesso insieme alla pedana su cui è posizionato il meccanismo, sono da rifare. Per il momento abbiamo quantificato in 7000 euro circa il restauro della sola macchina», questo il primo obiettivo concreto da centrare attraverso la benevolenza dei più sensibili, euro alla mano, all’argomento.

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«Certo sarebbe meraviglioso poter rendere fruibile l'orologio a tutti. Qualora le donazioni fossero superiori alle spese, saremmo ben felici di investire nel recupero di un altro pezzo del nostro patrimonio e della nostra storia», spiega la presidente della Pro loco.

In sostanza, se i fondi lo permetteranno, l’obiettivo finale da centrare è non solo il restauro della cassa esterna, di cui si occuperà il Comune, e far girare gli ingranaggi dell’orologio rimettendolo finalmente in moto, ma fare della chiesa e di questo bene collettivo un ennesimo originale motivo di promozione della città.

Per quanto riguarda le modalità della colletta «Tracciabilità tramite sistema bancario e trasparenza saranno garantiti dalla pubblicazione del bilancio alla fine dell'operazione, che si spera venga conclusa al più presto», conclude Stefania Crisponi. Mentre la Pro loco resta a disposizione per qualsiasi chiarimento ai cittadini che vorranno partecipare all’iniziativa.
 

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