La Nuova Sardegna

Sassari

Monte Rosello, un quartiere ostaggio degli incendiari

di Gianni Bazzoni
Monte Rosello, un quartiere ostaggio degli incendiari

La denuncia di una ragazza: «Degrado e poca sicurezza. La notte hai paura di andare a dormire, potrebbe toccare a te»

24 settembre 2017
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SASSARI. «Se sbagli il punto dove parcheggi l’auto, può succedere che te la ritrovi bruciata, e poco importa se quelle fiamme servivano per fare male a qualcun altro. Se poi abiti al piano terra, ma anche al primo, vieni svegliato in piena notte dal fuoco, dal fumo, dall’esplosione di vetri e pneumatici. Corri per strada in pigiama e scopri che non è solo una macchina o una moto bruciata. Il fatto è che era parcheggiata sotto le finestre o davanti al portone di casa e solo per chissà quale caso nessuno ci ha rimesso la vita». É il racconto di una ragazza che abita a Monte Rosello, quartiere popolare, ricco di risorse ma anche di problemi, in larga parte accentuati dalla situazione di abbandono e di degrado in cui si trova il quartiere. Con un livello di sicurezza che è sceso gradualmente nel corso degli anni fino a essere percepito come una emergenza vera da parte dei residenti delle vie Ardara, Nurra e Pozzomaggiore (solo per fare degli esempi).

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Dopo innumerevoli segnalazioni, la ragazza ha presentato un esposto in questura, e l’ha inviato anche al prefetto e al sindaco di Sassari. La lettera è semplice, ma i contenuti sono importanti perché fanno riferimento alla sicurezza delle persone, alla tutela delle proprietà, alla difesa della libertà di ciascuno.

Quello degli incendi dolosi è il primo problema. Anzi, è il dramma che ha già segnato parecchie famiglie. Molte delle quali - a distanza di mesi - non sanno da dove sia arrivata quella “punizione” e perché.

«I residenti sono testimoni di incendi appiccati alle auto in sosta nella strada – racconta la ragazza (la sua famiglia non è scampata ai raid) –, posizionate anche sotto le finestre e davanti agli ingressi principali delle abitazioni. Quando parte il fuoco, le fiamme raggiungono rapidamente il primo piano, ma il fumo sale anche più su. Bruciano gli infissi, si corre per strada. E anche se dopo l’incendio viene domato, a noi resta la paura che non va via, oltre ai danni causati dal fuoco. Ci sono anziani, persone sole, gente che vive sotto stress, impaurita, va a letto pensando: a chi tocca stanotte?». Nell’esposto, la ragazza pone anche un altro elemento, sempre legato alla sicurezza: «I portoni degli edifici popolari sono quasi sempre aperti, così è facile per chiunque (specie per i malintenzionati) entrare. E poi la pavimentazione degli edifici è realizzata in gomma, dal piano terra fino all’ultimo. Materiale infiammabile, quindi. Ovviamente non ci sono rilevatori di fumo e sistemi antincendio. Prima o poi può accadere che in presenza di un incendio - di fronte a carenze così gravi - i condomini abbiano difficoltà a lasciare rapidamente lo stabile. E tutti sanno che in questi casi è fondamentale allontanarsi subito. Stesso discorso quando le auto bruciano davanti ai portoni». La proposta è quella di fare installare dei paletti distanziatori che impediscano il parcheggio delle auto attaccate a porte e finestre.

«Lo so, è una piccola cosa, ma può servire a salvare vite umane. Visto che contro i raid incendiari finora è stato fatto poco o niente. Abbiamo chiesto di intensificare i pattugliamenti delle forze dell’ordine, specie durante le ore notturne, quando gli atti vandalici sono più frequenti».

Poi c’è un discorso generale che riguarda l’intero quartiere del “Monte”. «Serve una sfida nuova, efficace contro il degrado – scrive la ragazza nell’esposto-denuncia – perché un quartiere sporco, con ampie zone in abbandono e aree degradate, con edifici fatiscenti che perdono pezzi (anche dai cornicioni, con rischi elevati per chi transita sui marciapiedi) è territorio dove vandali e distruttori si realizzano meglio». Sui raid incendiari un capitolo a parte. Vendette incrociate, dispetti, ma anche solo il gusto di fare male a qualcuno. Tanto basta poco: tre euro di diavolina, un accendino e si aliment a la paura.

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