La Nuova Sardegna

Politiche 2022

Astensione record nell’isola, un elettore su due ha scelto di non votare

Astensione record nell’isola, un elettore su due ha scelto di non votare

Affluenza al 52,5 per cento: il dato più basso di sempre

26 settembre 2022
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Sassari Un elettore sardo su due ha scelto di non votare. Un dato temuto ma che nessuno poteva ipotizzare di tale portata. L’affluenza si è fermata al 52,5 per cento: tredici punti percentuali in meno rispetto delle politiche del 2018. Non hanno votato gli elettori delle grandi città ma neppure quelli di centri più piccoli dove funziona ancora il porta a porta e il rapporto diretto coi candidati. Una disaffezione al voto sempre più evidente e comune a quali tutte le regioni del sud con un gap rispetto al dato nazionale che per l’isola sfiora gli undici punti percentuali (terz’ultima nella classifica nazionale). Questa volta, tra l’altro, non vale la scusa del mare o della gita in campagna. Ha pesato, piuttosto, un sistema elettorale ferraginoso (con l’impossibilità di esprimere le preferenze) e il distacco tra gli elettori e i partiti visti come troppo lontani dalla gente e sempre più autoreferenziali.

In attesa di capire dove ci sono stati i cali più forti fa fede uno studio di YouTrend che ci dice che nei Comuni dove ci sono più laureati, occupati e con maggiore presenza di stranieri il dato dell’astensione è stato più contenuto. Le diserzioni sono state invece pesanti dove c’è una presenza maggiore di disoccupati e con tasso di scolarizzazione più basso. Lo stesso discorso vale per le fasce di reddito: i centri più grossi e con un reddito medio più alto (Cagliari e Sassari per esempio) hanno limitato il calo. Nei comuni più piccoli la presenza ai seggi ha toccato le punte più basse. Nel dettagli o a Cagliari e nell’area della Città Metropolitana il dato dell’affluenza si è assestato sul 55,6 per cento. A Sassari si è fermato a poco meno del 53%, così come nel Sud Sardegna. A Oristano solo un cittadino si due si è recato alle urne mentre a Nuoro ha votato appena il 48,7 degli aventi diritto.

Va anche detto che non tutto ha funzionato a dovere. A Cagliari è stato difficile ottenere il duplicato dei certificati elettorali (in qualche caso sono state segnalate file di tre o quattro ore) e a Sassari le cose non sono andate molto meglio. Code si sono registrate in diversi seggi e sono state segnalate attese anche di mezz'ora a causa delle lentezze nelle procedure di voto dovute, in parte, al tagliando antifrode attaccato a un lembo della scheda. Disagi sono stati segnalati anche da alcuni malati di covid che non sono riusciti a votare.

Burocrazia e ritardi a parte resta però il dato iniziale: un sardo su due ha scelto di non recarsi ai seggi per esercitare un suo diritto. I partiti dovranno prenderne atto perchè l’astensione continua a crescere elezione dopo elezione e prima ancora che lo spoglio sia completato c’è una prima certezza: ha stravinto il partito del non voto. E non è bel viatico per la legislatura che si va ad aprire. (a.l.)

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