La Nuova Sardegna

Elezioni politiche

Scheda elettorale sbagliata, e Roberta Loi diventa Roberto Loi

Scheda elettorale sbagliata, e Roberta Loi diventa Roberto Loi

Un refuso nella lista Lega-Psd’Az per il plurinominale al Senato. La Prefettura conferma l’errore. Loi: «Valuterò come tutelarmi»

26 settembre 2022
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Cagliari Un clamoroso errore nella scheda elettorale. Lo ha denunciato, con un post su Facebook, la candidata della Lega-Psd’Az Roberta Loi. Nel plurinominale per il Senato, al posto di Roberta, è stato stampato il nome Roberto. Nel cartellone affisso nei seggi elettorali, invece, il nome è stato scritto correttamente. «A fianco del simbolo Lega – spiega la candidata su Facebook – troverete scritto Roberto Loi, ma sono sempre io». E potrebbe non finire qui: «Si tratta di un errore di battitura che valuteremo nelle sedi opportune», denuncia la candidata. La Prefettura di Cagliari, sentita dall'Ansa, conferma l'errore. Ma, per il momento non ci sono interventi ufficiali. Anche perché - questo il ragionamento che in qualche modo potrebbe attenuare il peso dell'errore - la preferenza va espressa soltanto barrando il simbolo del partito.

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L'ambientalista e attivista politico Angelo Cremone, protagonista in Sardegna di tante battaglie, ha presentato ieri mattina nel seggio elettorale di Portoscuso, sezione 6, un reclamo contro l'attuale legge elettorale. «Ho regolarmente votato ma ho presentato un reclamo – ha detto Cremone – protestando per questa legge elettorale che viola il mio diritto costituzionale di esprimere un voto diretto, libero e personale. E' incostituzionale e lesiva dei diritti politici del cittadino. Inoltre protesto perché la legge elettorale vigente viola l'articolo 3 della Costituzione, discrimina i diritti di molte minoranze linguistiche non residenti in regioni a statuto speciale».

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Proteste a Villanova Tulo. Alla vigilia del voto gli abitanti del centro del Cagliaritanno hanno inscenato una protesta per lamentare l’assenza di un medico di base: sono state bruciate le tessere elettorali: «Una comunità senza medico di base è una comunità abbandonata», annunciava la pagina Fb dell’amministrazione comunale nel chiamare a raccolta a cittadini.

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«Ci hanno negato il diritto al voto, ma non finirà qui». Camillo Ledda e la compagna Graziella, originari rispettivamente di Putifigari e Olbia, ma ufficialmente residenti a Sassari dallo scorso agosto, ieri non comparivano negli elenchi degli aventi diritto al voto di nessuno dei tre comuni. Morale? Dopo dieci ore di fila per ottenere la tessera elettorale e dopo essersi rivolti invano persino alle forze dell’ordine, alle 21.15 si sono arresi per sfinimento e sono tornati a casa. Ma la loro battaglia per il diritto negato, annunciano, ricomincerà già da stamattina.

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