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Sì globalizzazione ma dei diritti umani

di Gloria Manca*
Opera realizzata da Claudio Dettori studente della quinta B del liceo artistico “Filippo Figari” di Sassari
Opera realizzata da Claudio Dettori studente della quinta B del liceo artistico “Filippo Figari” di Sassari

La diversità è un valore che bisogna cogliere e che gli educatori hanno il dovere di esaltare

14 novembre 2023
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Viviamo in una società in cui i confini spaziali che un tempo separavano le diverse culture sono stati abbattuti in nome di una globalizzazione volta a rendere il mondo un grande villaggio multietnico.

Si tratta di un fenomeno che ha portato con sé un effetto collaterale di immensa portata: la tendenza all’omologazione. Tale meccanismo ha subìto una notevole accelerazione con l’avvento dei social media, attraverso i quali si diffondono nuovi canoni estetici e nuovi modelli di comportamento a cui si è indotti a uniformarsi senza tener conto che ognuno di noi presenta delle peculiarità che lo rendono unico e irriducibile a un prototipo prestabilito dalla società.

La necessità di nascondere la propria diversità agli occhi del mondo emerge soprattutto tra i giovani e nasconde una forte insicurezza. Il compito più grande affidato agli adulti consiste nel riuscire a conservare e valorizzare l’unicità dei ragazzi sapendo cogliere nelle fragilità che li contraddistinguono, la loro forza.

Un’azione resa perfettamente dal verbo latino “Exducere”, portare fuori, che indica la capacità dell’educatore di cogliere nella diversità, un potenziale che aspetta di essere portato alla luce. Affinché le ambizioni di ogni ragazzo diventino realtà ricopre un ruolo fondamentale il contesto ambientale spesso dominato dalla legge del più forte.

Emblematica in tal senso è la massima del filosofo Hobbes: “Homo homini lupus”, ogni uomo è un lupo per gli altri uomini.

Sebbene l’essere umano sia un animale sociale, talvolta nell’ambiente in cui vive regna l’egoismo e prevalgono gli interessi individuali su quelli collettivi. L’eredità più grande che gli adulti dovrebbero consegnare a noi ragazzi è una visione del mondo in cui la diversità è concepita come ricchezza e non come movente per la dispersione di odio e ingiustizie, affinché tutti godano delle medesime opportunità.

Ancora oggi le donne, dopo secoli di lotte per l’emancipazione, continuano instancabilmente a combattere per ottenere pari opportunità rispetto agli uomini a partire dall’ambito lavorativo dove l’essere donna e madre, talvolta rende estremamente complesso per la figura femminile raggiungere un posto all’apice della società.

Inoltre la nostra comunità è ancora piuttosto legata a una divisione in classi sociali che consente di realizzare le proprie ambizioni solo a chi dispone di un patrimonio sufficiente.

Per questo ritengo che l’effetto della globalizzazione debba concretizzarsi attraverso il pieno riconoscimento dei diritti umani e non attraverso i mercati.

Le aspettative che rivolgo agli adulti sono perfettamente sintetizzate in una celebre frase di Frida Khalo in cui emerge l’importanza delle peculiarità che ci contraddistinguono e che rendono il mondo un immenso orizzonte di sfumature: «Non fare caso a me.Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini».

*Gloria studia all’Istituto di istruzione superiore “G. Garibaldi” La Maddalena


 

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