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Diritti umani tutelati solo sulla carta, violazioni anche nella civile Europa

di Andrea Bomboi*
Diritti umani tutelati solo sulla carta, violazioni anche nella civile Europa

Non solo nei teatri di guerra i diritti umani vengono calpestati

14 dicembre 2023
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Il 10 dicembre si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani e di conseguenza la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, che di fatto concluseun’epoca tragica per l’Europa e per il mondo. Oggi, a distanza di 75 anni, i diritti umani, nella maggior parte del globo, non sono del tutto rispettati e perfino nell’avanzato Occidente alcuni di essi sono ancora negati, inapplicati, disattesi. Ad occupare le cronache è la guerra israelo–palestinese con la devastata Gaza e ancor prima sono stati protagonisti i report dai campi di battaglia dell’Ucraina. L’invasione dell’Ucraina ha portato alla fuga di molti civili che hanno perso la casa, la terra, la quotidianità. La guerra ha causato la cattura e la tortura di molti innocenti e l’interruzione di importanti traffici commerciali, in particolare grano, che, a sua volta, ha minato la stabilità di altri stati. In Russia, il governo priva i cittadini della libertà di espressione, di pensiero, di voto e di stampa. Basti pensare alla giornalista Marina Ovsyannikova condannata a otto anni e sei mesi di reclusione per aver protestato in diretta televisiva contro l’invasione dell’Ucraina.

Gaza, invece, da Israele è stata attaccata, agli abitanti sono stati negati energia elettrica, cibo, acqua. Le case sono state distrutte dai massicci bombardamenti. Gli ostaggi israeliani di Hamas si sono visti negare la libertà e la possibilità di rivedere i loro familiari. Se ciò non bastasse a delineare un quadro dei diritti umani violati, in Arabia Saudita le donne hanno pochi diritti e la libertà di stampa è utopia; in Cina le minoranze musulmane dell’Ovest sono discriminate o rinchiuse in campi di detenzione; in Iran il regime ancora reprime le proteste e nega la libertà ai dissidenti. Secondo il Rapporto 2022-2023 stilato da Anmesty International, l’Australia, l’India e il Regno Unito avrebbero introdotto nuove leggi per limitare le manifestazioni. In Europa i profughi afghani non vengono più accolti e in alcuni paesi, come l’Italia, molti migranti sono abbandonati. Se si pensa ai diritti delle donne, infine, la situazione non migliora: aumentano i casi di femminicidio,le donne non sono valorizzate, sono spesso sottopagate e demansionate. Negli Stati Uniti molte si sono viste negare il diritto all’aborto. Per quanto riguarda i giovani, il disagio cresce: i casi di violenza sono in aumento, ci sono stati morti nelle scuole americane a causa dell’uso indiscriminato delle armi. Tutti dovrebbero preoccuparsi di applicare la Dichiarazione dei Diritti Umani, ma c’è indifferenza. Ciononostante, rimane salda la speranza del cambiamento.

Lo stesso presidente Sergio Mattarella ricorda che i diritti umani sono un’esigenza irrinunciabile per la Repubblica italiana, «Senza diritti umani - universali e interdipendenti - non esistono né libertà, né giustizia, né pace duratura né sviluppo sostenibile, essi rappresentano un obbligo morale e un presidio di civiltà».

*Andrea studia al liceo Pira di Siniscola
 

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