Il Natale è un sentimento altro che festa per ricchi
Il 25 dicembre ha un significato che oltrepassa anche l’atto di fede Il vero dono è il tempo trascorso insieme tra risate e abbracci
Il 25 dicembre non è semplicemente una data nel calendario; per ognuno di noi, indipendentemente dalla fede, ateo, cattolico o ortodosso, ha un significato personale. Per i credenti, il Natale rappresenta l'incarnazione di Dio sulla terra, un momento di speranza e redenzione celebrato attraverso la Messa di Mezzanotte e la liturgia natalizia.
A questo proposito è bella la citazione del filosofo Arthur Schopenhauer che scrive: “Colui che ha una grande ricchezza in sé stesso è come una stanza pronta per la festa di Natale, luminosa, calda e gaia in mezzo alla neve e al ghiaccio della notte di dicembre”.
Si esprime così l'idea che chi possiede una grande ricchezza interiore è come una stanza pronta per la festa di Natale, luminosa e calorosa in mezzo alla neve e al ghiaccio di dicembre.
Il Natale è uno stato d'animo che si riversa nei nostri cuori, trasformando le fredde notti di dicembre in occasioni di calda luminosità. Questa ricchezza non è di natura materiale ma riflette una prosperità interiore manifestata nell'amore, nell'amicizia e nella condivisione. Il periodo natalizio diventa un invito a coltivare questa ricchezza, a essere generosi con il nostro tempo, le nostre attenzioni e il nostro affetto.
Mentre la neve e il ghiaccio possono avvolgere il mondo esterno, il calore del Natale scioglie le barriere attorno ai nostri cuori. È un momento in cui le relazioni prevalgono sulle preoccupazioni quotidiane e la solidarietà diventa una magia che scioglie le gelide tensioni.
In questo contesto, donare diventa più significativo del ricevere. I regali materiali sono importanti, ma il vero dono natalizio risiede nel tempo trascorso insieme, nelle risate condivise e nell'abbraccio sincero. Il Natale è un richiamo a connettersi con gli altri, a costruire ponti di comprensione e a condividere il calore umano.
Il Natale risveglia in ognuno di noi ricordi vividi: l'odore di mandarino per la casa, i pranzi con le famiglie, il ricordo dei nonni, dei cugini, degli zii, degli amici e molto altro. Per alcuni, come nel mio caso, è anche osservare i gattini giocare con le palline dell'albero di Natale.
Tuttavia, il Natale viene talvolta etichettato come "la festa dei ricchi". Molti non possono permettersi abbondanti cenoni o eccessi di cibo. Il consumismo natalizio, spesso associato al capitalismo, alimenta un ciclo di desiderio insaziabile, distorcendo il vero significato della festa. Il Natale, però, è una celebrazione per tutti. I regali non sono obbligatori; l'augurio di felicità e tranquillità è ciò che conta. Un abbraccio vale più di mille regali.
Mentre le luci brillano e i regali si ammassano sotto l'albero, il vero spirito natalizio risiede in noi, pronto a irradiare calore nelle notti buie attraverso generosità e amore. Il Natale è un'esperienza nostalgica che suscita una felicità malinconica. In questo periodo di festa, riflettiamo sul significato profondo e su come integrare la magia del Natale nella vita quotidiana. Siamo chiamati a essere faro di gentilezza, compassione e amore, diffondendo la luce natalizia tutto l'anno. Manteniamo viva la sua bellezza anche oltre lo spegnersi delle luci dell'albero, impegnandoci costantemente nella gioia, solidarietà e condivisione.
*Giulia è un’alunna del liceo classico “Convitto nazionale Canopoleno” di Sassari