Giovanissimi e insicuri in fila per un intervento estetico
I social mostrano canoni di bellezza irrealistici spingendo così i giovani a voler cambiare il proprio aspetto per uniformarsi a tali standard
Negli ultimi anni, la chirurgia plastica ha registrato un notevole incremento tra i giovani. Un tempo prerogativa di un pubblico più maturo, oggi sempre più ragazzi e ragazze, talvolta minorenni, ricorrono a interventi estetici per migliorare il proprio aspetto.
Secondo una ricerca condotta dagli istituti mUp Research, negli ultimi due anni il 30 per cento degli interventi estetici che hanno interessato 7,3 milioni di italiani in totale, apparteneva alla fascia under 25.
Una delle cause di tale fenomeno è attribuibile alla pandemia da Covid-19: durante questo periodo le persone hanno utilizzato le videochiamate per interagire con gli altri e, vedendo più spesso la propria immagine sullo schermo in una situazione dinamica, hanno iniziato a notare alcuni particolari del proprio aspetto a cui precedentemente non avevano prestato attenzione, sviluppando delle insicurezze.Altro fattore importante è l’influenza dei social media: piattaforme come Instagram e Tik Tok ci espongono a contenuti spesso filtrati e modificati, dettando canoni di bellezza irrealistici e spingendo i giovani a voler cambiare per uniformarsi a tali standard. I social infatti, utilizzano un sistema di rinforzo intermittente positivo: ricevere like e commenti dopo aver pubblicato un contenuto genera nel nostro cervello il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Ci sentiamo apprezzati e utilizziamo spasmodicamente le app alla ricerca dell’approvazione altrui, e quando questa cala, siamo portati a pubblicare nuovi contenuti per avere una nuova scarica di piacere. Dall’altro lato dello schermo, osservare queste immagini irreali e distanti dalla realtà contribuisce ad aumentare le insicurezze e questo nei casi più gravi può trasformarsi in una condizione patologica chiamata dismorfofobia. Inoltre, queste piattaforme facilitano l’accesso a informazioni su procedure estetiche, spesso senza un’adeguata consapevolezza dei rischi associati.
Qual è quindi la strada più sicura da percorrere per un giovane che presenta insicurezze sul proprio aspetto fisico? L’ho chiesto alla dottoressa Rosa Salzillo, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, che mi ha risposto: «Oggi siamo tutti esposti a numerosi input che promuovono un modello di bellezza spesso irrealistico ed è comune che i più giovani sviluppino delle insicurezze sul proprio aspetto. Quando queste impattano negativamente sulla qualità di vita e la socialità - spiega ancora la specialista -, parlarne con un professionista è un ottimo punto di partenza per avere una corretta informazione su indicazioni, rischi e benefici di una determinata procedura. Un buon chirurgo plastico - sottolinea la dottoressa - , dopo aver valutato un paziente, pone l’indicazione ad un trattamento quando questo ha il potenziale di migliorare un inestetismo rispettando sempre le proporzioni anatomiche che sono la chiave per avere dei risultati naturali. Altre volte, non si ravvedono indicazioni per il trattamento richiesto ed è importante imparare ad apprezzare un professionista che sa dire di no».
E’ fondamentale che i professionisti del settore e le istituzioni promuovano una corretta informazione sulla chirurgia estetica, sensibilizzando i giovani sui rischi e sulle implicazioni psicologiche legate alla decisione di intervenire sul proprio aspetto.
*Stefano frequenta il liceo Canopoleno di Sassari