La Nuova Sardegna

Giovani

Incollati al telefono, per la lettura non c'è spazio

di Elena Marras e Lucrezia Bayslak*

È raro vedere qualcuno che legge un libro, mentre è normale trovare ragazzi con uno smartphone in mano

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Ci sentiamo spesso dire dai professori che i giovani non leggono più e che alla nostra età loro avevano sempre un libro in mano. Ma perché la lettura sta diventando sempre meno popolare tra noi ragazzi? Se un tempo i libri erano considerati un passatempo quotidiano, oggi vengono spesso visti come noiosi e poco coinvolgenti. Uno dei motivi principali è la tecnologia. È raro vedere qualcuno che legge un libro, mentre è normale trovare ragazzi incollati al telefono. Un altro problema è il modo in cui la lettura viene imposta a scuola. Spesso i libri assegnati sono lontani dalla nostra realtà, quindi leggere diventa un dovere e non un piacere. Se ci fosse più libertà di scelta, molti ragazzi si avvicinerebbero ai libri senza vederli come un obbligo. Anche il ritmo frenetico della nostra vita influisce. Tra scuola, compiti e attività extra scolastiche, sembra non esserci tempo per leggere, ma il vero problema è che la lettura non è più una priorità. Siamo abituati a stimoli immediati e un libro, che richiede tempo e concentrazione, viene messo da parte. Eppure, leggere è un’esperienza unica. Ogni libro ci permette di vivere nuove storie, ampliare gli orizzonti e sviluppare il pensiero critico. Non è giusto che i capolavori della letteratura vengano messi in secondo piano rispetto alla tecnologia. Se smettessimo di vedere i libri come un obbligo e iniziassimo a scoprirli per il piacere di farlo, forse qualcosa cambierebbe.

*Elena e Lucrezia studiano al liceo Canopoleno di Sassari
 

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