La Nuova Sardegna

Nuova accusa di peculato per Roberta Barabino Si sarebbe appropriata di 31mila euro di una assistita di Bono

VGIANOGLIO

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Nuoro Da un lato, di nuovo imputata approdata in udienza preliminare per un’altra accusa di peculato contestata dalla Procura. Secondo le indagini, tra il 2022 e il 2023 si era appropriata in modo indebito di quasi 31mila euro di una sua assistita originaria di Bono. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, aveva sottratto quella cifra in totale facendo sei bonifici, trentotto pagamenti con il Pos, e ventinove prelievi di contante per spese sue personali, e non per le esigenze dell’anziana che seguiva. Dall’altro, invece, sempre ieri mattina, chiamata in un’aula di giustizia come testimone, insieme al marito Graziano Coinu, in una vicenda connessa a una delle indagini iniziali. E in virtù di questo legame tra i casi, entrambi, nel processo dove erano stati convocati come testimoni, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. È approdata ieri a Palazzo di giustizia, davanti al gup Alessandra Ponti, un’altra vicenda del lungo elenco di casi aperti per il reato di peculato contestati negli ultimi tempi dalla Procura all’ex amministratrice di sostegno, residente a Oliena, Roberta Barabino. I difensori dell’imputata, gli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci, hanno chiesto al gup di riunire questo caso ad altri già in fase più avanzata. La vicenda arrivata ieri dal gup vede, come parte lesa, un’anziana originaria di Bono, e il figlio di quest’ultima, tutelati rispettivamente dagli avvocati Annamaria Musio e Antonio Falchi. Il gup Ponti deciderà se riunire questo caso con altri in un’udienza fissata per la fine di ottobre. (v.g.)
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