La Nuova Sardegna

Alghero

Tributi, Secal guarda ad altri Comuni

di Gianni Olandi
Tributi, Secal guarda ad altri Comuni

Dal 2007 la società sostituisce Equitalia nella riscossione delle tasse degli algheresi. E punta ad ampliare il raggio d’azione

31 maggio 2012
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SASSARI. La tendenza degli enti locali di cessare i rapporti con Equitalia e gestire direttamente i propri tributi è stata anticipata dalla amministrazione comunale algherese che già dal 2007 aveva pensato di occuparsi dei propri contribuenti, nel bene e nel male, con la società Secal, che ora si candida a riscuotere i tributi anche in altri comuni.

La Secal, società incaricata della riscossione delle entrate ad Alghero, nasce nel 2007: Ici, Tarsu, Tosap, Cimp, contravvenzioni al codice della strada, bollette idriche degli anni 2004, 2005, entrate patrimoniali, tutti balzelli di provenienza locale che prima erano affidati a Bipiesse Riscossioni e successivamente ad Equitalia.

A rompere il sodalizio con il gabelliere di Stato sono state diverse ragioni: intanto l'aggio piuttosto consistente, il 9 per cento, ma anche le rigidità previste in caso di morosità con interessi sugli interessi, more, atti giudiziari, sequestri, pignoramenti, spese legali, un contenzioso piuttosto pesante che andava in qualche modo “umanizzato”. Questo non significa che per gli evasori cronici era nata una nuova e allegra stagione, affatto.

«Dal punto di vista operativo - precisa la presidente della Secal, Gianpaola Scanu - tra gestione ordinaria e recupero di evasione dei tributi nell'annualità 2011 abbiamo registrato un volume pari a 15 milioni di euro, il 15 per cento in più rispetto alle due precedenti annualità». La Secal è al lavoro per inserire gli evasori nell'anagrafe tributaria che oggi si attesta intorno all'80 per cento dei contribuenti algheresi. Ma in queste ultime settimana la società di riscossione di via La Marmora è alle prese con un progetto ambizioso: aprire la compagine societaria all'ingresso di altri Comuni.

Molte amministrazioni vorrebbero risolvere il rapporto con Equitalia ricorrendo alla legge 106/2011 che stabilisce che i comuni non possano servirsi della società creata dalla Agenzia delle Entrate e dall'Inps per riscuotere i tributi. «Ai sindaci - evidenzia Gian Paola Scanu - si presentano oggi tre opzioni: la gestione diretta di tutta la riscossione, resa ardua dai vincoli di assunzioni e spese personale e dalla difficoltà di ricostruire da zero competenze perse negli anni, l'appoggio a una società pubblica o il ricorso al mercato con gare a evidenza appunto pubblica a rilevanza comunitaria». Alghero si è già organizzata con la Secal spa.

Il commissario Michele Casula ha condiviso gli obiettivi e all'inizio di maggio ha assunto una determinazione per approvare alcune modifiche statutarie e quindi aprire la porta ad altri Comuni. «Sono numerose le ragioni - spiega la presidente Scanu - che rendono vincente la scelta di gestire la riscossione attraverso una società con capitale interamente pubblico, e tra queste la più significativa è senza alcun dubbio la conoscenza del territorio, le sue criticità, della popolazione e dei suoi tempi.

Altro vantaggio è l'apertura degli uffici mattino e pomeriggio, sabato compreso, adattando orari e personale in maniera flessibile a seconda delle scadenze».

La Secal si candida dunque a un ruolo di coordinamento nella riscossione dei tributi locali extraterritoriale.

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