La Nuova Sardegna

Alghero

Il capo lo riprende e l’operaio risponde con pugni e sprangate

di Gianni Olandi
Il capo lo riprende e l’operaio risponde con pugni e sprangate

Alghero, l’episodio si è verificato al termine del turno di lavoro all’aeroporto: seguito fin sotto casa, il caposquadra è stato malmenato

17 agosto 2012
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ALGHERO. Un rilievo giunto dal capo squadra durante l'orario di lavoro scatena la reazione dell'operaio che lo aveva ricevuto. Ma non subito, al termine del turno lo insegue in macchina, lo raggiunge sotto l'abitazione, e giù botte.

L'episodio nasce sul piazzale dell'aeroporto, quello interno dove si svolge l'attività di assistenza agli aeromobili in arrivo e partenza.

Protagonisti della vicenda - almeno stando a una denuncia presentata, Claudio Enrico Piras, 57 anni, algherese, capo squadra della Sogeaal, la società di gestione dell'aeroporto Riviera del Corallo, e Carlo Ibba, sottoposto del Piras, l'operaio che riceve il rilievo, che svolge in aeroporto anche le funzioni di rappresentante sindacale di una sigla nazionale.

Sul piazzale non succede niente, soltanto qualche battuta, secondo la denuncia del Piras presentata ai carabinieri di Fertilia. Il turno finisce e il capo squadra prende la sua auto per fare rientro a casa. Si accorge però di essere seguito da una autovettura che sembra tallonarlo da vicino, con frequenti accelerazioni fino a sfiorare il tamponamento. Non ci fa caso più di tanto e arriva in via Dalmazia, nella borgata giuliana dove abita. In quel momento viene affiancato dall'auto che lo tallonava alla cui guida c'era l'operaio Carlo Ibba, al quale aveva precedentemente fatto un rilievo per questioni di lavoro. Secondo la denuncia partono gli insulti, di ogni genere, le minacce («è l'ultima volta che ti avviso, non mi devi più cercare»), ma pare che le parole non siano più sufficienti a sfogare la rabbia dell'operaio.

Scende dall'auto, si avvicina al suo capo squadra che è ancora dentro il mezzo e comincia a colpirlo con pugni «al volto e alle costole», sempre secondo la denuncia . Piras urla e accorre qualcuno, un abitante della zona. Ibba nel frattempo ha aperto il cofano della sua auto e ha imbracciato una sbarra di ferro invitando minacciosamente il suo caposquadra ad avvicinarsi. Arriva altra gente che in un modo o nell'altro riesce a far cessare l’aggressione. Qualcuno convince Carlo Ibba che il suo comportamento potrebbe provocare denunce e anche problemi per il posto di lavoro. L'operaio si calma, ripone la sbarra di ferro nel cofano e va via.

Piras raggiunge il pronto soccorso dell'Ospedale civile dove gli saranno assegnati 15 giorni di cure per le contusioni riportate al volto e alle costole. Successivamente raggiunge la stazione dei carabinieri di Fertilia dove presenta la denuncia per lesioni personali, minacce e ingiurie. Il capo squadra presenta poi il certificato medico rilasciatogli dall'ospedale alla direzione della Sogeaal, alla quale evidentemente deve riferire le ragioni del suo stato di salute, e dalla società di gestione parte un primo provvedimento di sospensione cautelare per l'operaio, in attesa che la procedura giudiziaria avviata dalla denuncia faccia il suo corso e la vicenda venga completamente chiarita anche in termini di responsabilità oggettive.

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