La Nuova Sardegna

Alghero

«Pienone a ferragosto anche senza fuochi»

Nonostante il successo di pubblico il Pdl contesta al sindaco di aver organizzato lo show pirotecnico

18 agosto 2013
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ALGHERO. A ferragosto ci sarà stato anche il pienone, in città, ma l’opposizione di centrodestra non ne vuole sapere di attribuire i meriti al sindaco Stefano Lubrano, che ora gioisce per aver scelto di riproporre i fuochi d’artificio proprio nella notte più attesa dell’estate. In altre parole, neanche il caldo ferma le polemiche politiche, tanto che il consigliere del Pdl Marco Tedde non esita a lanciare frecciatine all’amministrazione in carica. «Suscita comunque non poche preoccupazioni - dice - un sindaco albergatore che il 10 agosto presenta e promuove tre giorni di eventi con delibere pubblicate solo il 12 e 13 agosto. Prevedere le manifestazioni per i tre giorni in cui ad Alghero vi è comunque il pienone non serve a granché, se non a dire anche noi qualcosa l'abbiamo fatta. Un po' pochino per il vero - continua Tedde -. Il denaro pubblico si investe per attirare flussi turistici e creare ricadute economiche con conseguente crescita dell’occupazione e non per giustificare immobilismo e incapacità di programmazione e promozione del territorio. Se poi queste manifestazione vengono presentate con 3 giorni di anticipo, allora le preoccupazioni diventano vero e proprio allarme». L’esponente del Pdl si chiede: «A che serve tutto ciò? A contrabbandare il consueto pienone ferragostano come prodotto dei fuochi promossi due giorni prima? Bene avrebbe fatto l’amministrazione a investire le medesime risorse per allungare la stagione e attirare turisti, previa adeguata e tempestiva promozione che in questo mandato amministrativo è un'illustre sconosciuta, magari organizzando la "tre giorni" per i primi di settembre o a cavallo della fine di settembre». Ma Tedde va oltre. «Sarebbe utile - conclude - che anche l'impresa turistica, che in altre occasioni è stata giustamente critica per i ritardi nella promozione degli eventi, intervenisse per stimolare la giunta a una presa di coscienza della difficile situazione economica, della necessità di mettere in campo tempistiche coerenti col tipo di iniziativa e azioni utili a richiamare flussi turistici in periodi in cui il turismo langue. A dire il vero, in privato queste critiche sono pesantissime e spesso eccessive. Ma occorre che pubblicamente la filiera imprenditoriale turistica si esprima: non per censurare, ma per stimolare l’amministrazione a fare il bene pubblico».

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