La Nuova Sardegna

Alghero

«Controlli necessari, nessuno si senta offeso»

«Controlli necessari, nessuno si senta offeso»

La direttrice Elisa Milanesi spiega l’ importanza di perquisire chiunque frequenti il penitenziario

23 ottobre 2013
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ALGHERO. «Un episodio molto spiacevole, sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista professionale». Elisa Milanesi, direttrice da poco più di due anni del carcere cittadino, sulle prime commenta laconicamente l’arresto dell’insegnante Giovanni Pirisi, accusato di aver favorito in cambio di denaro la tentata fuga di tre detenuti albanesi. Poi aggiunge: «È bene ricordarsi che saranno i giudici al termine di un processo a dire se la persona di cui stiamo parlando è davvero colpevole, certo è che per quanto ne so io gli elementi in mano della Procura sono tanti e piuttosto inequivocabili. Anche per questo sono molto soddisfatta del lavoro che è stato svolto dalla polizia penitenziaria insieme con gli agenti del commissariato di Alghero».

Presunzione assoluta d’innocenza, certo. Ma poi, inevitabilmente, Elisa Milanesi finisce per raccontare quanto si rimane delusi nel momento in cui arriva anche soltanto il sospetto che un collaboratore di cui ti fidi molto ti abbia in qualche modo tradito. «Il nostro carcere - spiega - è giustamente famoso per l’attività di recupero e il corso dell’istituto Alberghiero è proprio l’esempio di una lunga tradizione positiva. Pirisi, oltretutto, per via della sua anzianità professionale era il coordinatore di tutti gli insegnanti, e non di rado ci rivolgevamo a lui per approfondire la conoscenza di alcuni detenuti oppure per capire se l’attività di rieducazione nei loro confronti stava sortendo gli effetti desiderati».

La direttrice del penitenziario, infine, tocca la questione dei controlli nella casa circondariale.

«Purtroppo - continua - il carcere è un luogo molto particolare e nessuno si deve sentire offeso se viene sottoposto a una perquisizione, anche se lo frequenta assiduamente per lavoro». Il riferimento, anche se Elisa Milanesi non lo dice, è ad alcuni medici in forza alla Asl, che proprio per via dei controlli molto elevati eseguiti dopo il fallito tentativo di fuga verificatosi a gennaio, avevano espresso lamentele. «Si tratta di procedure di sicurezza valide per tutti, me compresa, e che non possono essere trascurate - conclude Milanesi -. Il controllo accurato di chi entra ed esce dal penitenziario è una tutela necessaria, molto simile a quella alla quale ci sottoponiamo quando prendiamo un aereo». (andr.mass.)

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