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Alghero, i Riformatori:«Venti milioni e 400 posti di lavoro con una nuova legge sui porti»

di Gian Mario Sias
Alghero, i Riformatori:«Venti milioni e 400 posti di lavoro con una nuova legge sui porti»

Presentata nella cittadina catalana una proposta a livello regionale sulla nautica da diporto dal partito di Michele Cossa e Pietrino Fois

05 settembre 2015
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ALGHERO. «Il porto di Alghero potrebbe avere un Pil di 20milioni di euro all’anno rispetto ai due milioni prodotti oggi, potrebbe assicurare 400 posti di lavoro e potrebbe rappresentare il motore del rilancio della Riviera del corallo e del territorio, la Regione spieghi cosa impedisce di sbloccare questa situazione paradossale».

Dalla terrazza che sovrasta il porto turistico la domanda parte spedita verso Cagliari, destinatari il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, Cristiano Erriu.

Dai vertici regionali agli esponenti locali di maggior spicco dei Riformatori Sardi, ci sono tutti: il segretario regionale Michele Cossa, il capogruppo in consiglio regionale Attilio Dedoni, l’ex assessore regionale Roberto Frongia, il segretario organizzativo Vincenzo Corrias, il segretario cittadino Nicola Salvio, l’ex consigliere regionale Pietrino Fois e il responsabile cittadino per le relazioni esterne, Alessandro Balzani.

«La Sardegna non ha una legge sulla portualità e sul turismo nautico, quella presentata dal nostro partito nel 2010 non è mai stata approvata, e questo limita fortemente l’espansione e il definitivo radicamento di un settore dalle grandissime potenzialità», attacca proprio Balzani, secondo il quale « ad Alghero le cose non funzionano anche se potrebbero portare molto di più alla città, in termini economici e non solo».

Secondo il riformatore «qui ci sono 20 piccoli porti, tanti quanti sono i concessionari – è l’accusa – che si occupano prevalentemente di gestire tariffe agevolate per i propri soci, perché in molti casi si tratta di associazioni sportive».

Eppure la soluzione ci sarebbe. «Esistono due progetti per la trasformazione del porto, che deve interessare anche e soprattutto la qualità dei servizi e la connessione con il tessuto economico cittadino e territoriale», è la posizione sostenuta da tutti i Riformatori. E qui parte un’altra missiva in direzione del governo regionale. «Abbiamo presentato un’interpellanza già dallo scorso febbraio per sapere cosa sia successo a quei due progetti, perché l’iter sia sempre bloccato – denuncia Michele Cossa –. Ebbene, anche in questo caso non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta».

Al porto di Alghero ci sono 1600 posti barca. «Secondo i dati di qualsiasi rapporto sul turismo nautico, si calcola che quattro ormeggi fruttino un posto di lavoro – dice ancora Balzani –, non capisco cosa bisogna aspettare ancora perché si dia il via libera a uno dei due progetti in ballo».

L’attesa è ormai superiore ai due anni, da quando le idee e i business plan dell’associazione di imprese “Marina di Alghero” e del Consorzio del porto sono finiti in qualche cassetto degli uffici regionali e da lì non sono più usciti. «Basta», gridano i Riformatori algheresi, sostenuti dai loro vertici regionali. «Bisogna fare l’appalto e dare il porto in gestione prima possibile – è l’ultimatum – liberando una risorsa dal potenziale enorme».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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