La Nuova Sardegna

Alghero

capo caccia

Lifting per la Torre della Pegna

Lavori di consolidamento sul bordo a picco sul mare a 271 metri

19 novembre 2015
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ALGHERO. “Lifting” per la torre della Pegna situata sul bordo occidentale della penisola di Capo Caccia. Sono iniziati lunedì i lavori di manutenzione straordinaria e consolidamento finanziati dall’Agenzia Conservatoria delle coste. Le opere richiederanno l’allestimento di un piccolo cantiere per circa un mese.

L’intervento di approvvigionamento dei materiali e il trasferimento degli operai sarà svolto con l’ausilio di un elicottero della “Star work sky” di Andrea Baccanti. La ditta esecutrice dell’intervento sarà invece la “Cgp srl” di Cagliari.

La denominazione della torre ha origine dal sito in cui venne eretta in epoca spagnola, infatti “peña” significa “punta” e tale dato è specificato anche in una relazione del 1754 dove si riporta che “… la torre de la Peña existente asta sobra lo alto de la Peña massima al Cabo de la Cassa... ”. Nota quindi sia nel 1585 che nel 1867 come Torre della Pegna, o anche come Torre Peña Maestra nel 1607 e nel 1680, oggi è detta anche della Pena o della Penna. Fu un punto di osservazione strategico, facente parte del sistema di torri di avvistamento contro gli attacchi nemici soprattutto da parte di milizie arabe e francesi durante il periodo dell’occupazione Spagnola/Aragonese.

A picco sul mare a 271 m di altezza, sul lato occidentale del Capo Caccia, è raggiungibile attraverso uno spettacolare, quanto tortuoso, sentiero riconosciuto come uno dei luoghi panoramici più suggestivi della Sardegna. Essendo isolata, era utilizzata come postazione per la trasmissione di segnali e concepita come alloggio di due torrieri privi di armamenti. Realizzata dalla città di Alghero nella prima metà del XVI secolo, nel 1572 risultava presidiata da due guardie ordinarie reclutate dai corallari della città. Il mantenimento della torre era in capo alla città di Alghero fino al 1608, anno in cui la gestione venne trasferita all’Amministrazione Reale. Nel 1720, con l’arrivo dei piemontesi, venne certificato il buono stato di conservazione, con indicazioni riguardanti il necessario ripristino dell’intonaco sul paramento murario e dell’impermeabilizzazione della piazza d’armi. Una serie di fonti ne documenta il presidio dall’inizio del consolidamento. Il tutto fino al 1754. Dalla Torre si possono osservare perfettamente il golfo di Porto Conte, le isole Piana e Foradada.

Sergio Ortu

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