La Nuova Sardegna

ALGHERO. «Con la privatizzazione viene meno la funzione sociale del centro residenziale per anziani, non ci stiamo». Per Patto civico, Nuovo Centro Destra e Partito sardo d’Azione è una questione di merito. Ma a dirla tutta, dal loro punto di vista la faccenda rivela qualche smagliatura anche sul piano del metodo. «La giunta comunale si appropria delle competenze del consiglio», attaccano a muso duro. «E la maggioranza dorme», è la bordata contro i dirimpettai dell’aula di via Columbano. A suscitare le ire dei consiglieri di opposizione Maria Grazia Salaris ed Emiliano Piras e i rappresentanti di Patto civico e Psd’Az è la delibera con cui la giunta, lo scorso 30 dicembre, stabilisce di «ricorrere al project financing per ristrutturare il Cra e per privatizzarne la gestione, dando mandato al dirigente competente di individuare un promotore cui affidare il tutto», è la denuncia pubblica. Il primo aspetto critico rilevato, tanto per mettere i puntini sulle “i”, è la competenza. «Non può essere la giunta comunale ad avviare questa tipologia di azione, ma è competenza del Consiglio comunale – spiegano gli autori della protesta – il centro residenziale per anziani è un bene immobile di proprietà del Comune, il suo affidamento a terzi in qualsivoglia forma deve obbligatoriamente essere disposto dal consiglio comunale e non dalla giunta». A passare da tecnica a politica, la questione ci mette un attimo. «il contenuto di questa delibera non ha suscitato alcuna reazione da parte dei consiglieri comunali di maggioranza, che abdicano al proprio dovere di controllo sull’operato dell’amministrazione comunale». Insomma, la giunta esautora il consiglio e «abdica ai tecnici», è la perplessità. «Saranno i dirigenti e i funzionari a stabilire che interventi fare sul centro – si chiedono Patto, Ncd e Psd’Az – le caratteristiche delle concessioni da rilasciare, l’aumento o meno delle rette per gli anziani?». Al di là di ogni tecnicismo, resta il problema dei problemi. «La funzione del sostegno sociale è per il Comune un dovere statutario – dicono – per continuare ad assolverlo si battano altre strade, come il finanziamento agevolato regionale». (g.m.s.)