La Nuova Sardegna

Alghero

Dal Pd ed Enrico Daga un secco “no” al sindaco

di Gian Mario Sias
Dal Pd ed Enrico Daga un secco “no” al sindaco

Per il consigliere comunale la proposta di Bruno «è decisamente fuori tema» Secondo il direttivo del partito di via Mazzini l’offerta è «indecente e irricevibile»

20 aprile 2016
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ALGHERO. «Io vicesindaco? Lo prendo come un attestato di stima, ma siamo proprio fuori tema». Il brutto attacco influenzale della settimana scorsa restituisce al dibattito politico cittadino un Enrico Daga insolitamente misurato. Sobrio ma fermo, perché il suo rifiuto alla proposta che giovedì scorso il sindaco Mario Bruno ha formulato al Partito democratico, dichiarandosi disponibile a scomodare Raimondo Cacciotto per lasciare spazio al suo avversario principale in casa democratica, è perentorio. «Siamo decisamente fuori tema, per quanto mi riguarda si stava parlando di programmi, di strategie e della possibilità di rilanciare l’attività dell’amministrazione attraverso le nostre proposte, nell’esclusivo interesse della città», afferma Daga senza doverci ragionare troppo sopra. «In generale, al Pd si parla di cose da fare, di idee, della possibilità di condividerle e tradurle in azioni – insiste il consigliere comunale d’opposizione – non mi risulta che nessuno di noi sia andato a chiedere quale fosse la proposta del sindaco, ma stavamo discutendo insieme di contenuti». Del tentativo di Mario Bruno di rilanciare con una offerta che ha effettivamente spiazzato un po’ tutti, grosse fette della maggioranza comprese, a Enrico Daga c’è un’altra cosa che non piace troppo. «Nel Partito Democratico di Alghero è la dirigenza, nelle sedi e con i passaggi più opportuni, a decidere quali nomi spendere a seconda delle circostanze, dei ruoli da ricoprire e degli equilibri da rispettare», prosegue l’ex assessore provinciale, che esattamente due anni fa è stato candidato alla guida di Alghero per il Pd, una candidatura in netto contrasto con quella di Bruno. Enrico Daga chiarisce ancora. «Io ho sempre fatto sport di squadra, riconosco il valore del mandato che mi è stato affidato dagli elettori e sto benissimo al mio posto, non sono impegnato a far carriera e non sono a caccia di medaglie da appuntare al petto», dice. «Nel Pd ci sono moltissime idee e altrettante persone da mettere in campo, io sono solo uno tra tanti – conclude – per quando mi riguarda, anche dall’opposizione il mio impegno per Alghero rimarrà immutato». Accusato di essere spesso focoso, troppo impulsivo e viscerale, in questo caso Enrico Daga sembra un pompiere rispetto agli altri dirigenti del Pd. Ancora non c’è una presa di posizione ufficiale, ma il direttivo avrebbe bollato la proposta del sindaco come «indecente e irricevibile». Il livello di insoddisfazione rispetto al tentativo di fuga in avanti fatto da Bruno è tale che in molti considerano la trattativa ormai chiusa. E mentre anche la maggioranza inizia a dare qualche segnale di fibrillazione, il sindaco lavora già al piano B insieme agli ex alleati dell’Udc. Ma questa è un’altra storia.

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