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La guerra Comune-bar fa scricchiolare la maggioranza

ALGHERO. Le turbolenze legate alla guerra dei tavolini dei bar hanno prodotto una improvvisa raffica di tensioni all’interno della coalizione alla guida della città. La pioggia di proteste per...

21 giugno 2016
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ALGHERO. Le turbolenze legate alla guerra dei tavolini dei bar hanno prodotto una improvvisa raffica di tensioni all’interno della coalizione alla guida della città. La pioggia di proteste per provvedimenti amministrativi evidentemente non condivisi ha provocato contrapposizioni in maggioranza al punto che domenica si è tenuta una lunga riunione tra i rappresentanti delle diverse anime che si sarebbe conclusa a tarda notte. Secondo alcune informazioni al termine dell’incontro alcune posizioni più esasperate, che non escludevano clamorose iniziative politiche, sarebbero state ricomposte e condotte verso un confronto dialettico che per quanto vivace e aspro sembra ora escludere colpi di scena. Anche nella prospettiva di una revisione della condotta che viene tenuta in relazione ai tanti contenziosi in essere sul suolo pubblico.

Come è noto dopo l’uscita dell’Upc (due consiglieri in consiglio comunale che esprimevano l’assessore Gianni Cherchi), la coalizione guidata da Mario Bruno , anche con il reingresso dell’Udc, si trova in una posizione numerica nell’assemblea civica piuttosto precaria disponendo di un solo consigliere per essere maggioranza. Situazione che ha mosso lo stesso sindaco a una operazione di ricucitura proprio con l’Upc in modo da recuperare due consiglieri nell’aula di via Columbano.

Recupero che poteva essere sancito con il ritorno di Gianni Cherchi nell’esecutivo anche attraverso una rivisitazione delle deleghe. Va ricordato che quando il gruppo consiliare dell’Udc rientrò in maggioranza, dopo la clamorosa uscita avvenuta cinque mesi prima, erano state riviste le deleghe degli assessore e, nel caso specifico, quella di Gianni Cherchi, lavori pubblici e altro, era stata alleggerita in maniera considerevole al punto che lo stesso assessore non aveva accettato la nuova formulazione dando quindi il via all’uscita dalla maggioranza dell’Upc. Ma i tormenti e i numeri decisamente “stretti “ della coalizione hanno imposto la ricerca di un chiarimento su questo versante e nel corso del fine settimana si sono svolte diverse riunioni finalizzate alla ricomposizione.

Ci sarebbe una generica disponibilità dell’ex assessore al rientro nell’esecutivo ma il gruppo consiliare, che poi è quello che conta, non sarebbe dello stesso parere. Niente di definito quindi. Almeno per ora, la maggioranza guidata da Mario Bruno continua a disporre di un solo consigliere per essere tale. Una condizione che spiega il summit svolto immediatamente domenica sera per tranquillizzare in qualche modo alcune posizioni che rischiavano di far saltare la già fragile situazione numerica dell’attuale esecutivo. (g.o.)

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