La Nuova Sardegna

Alghero

Gli emendamenti dell’Udc mettono al sicuro la Secal

di Gianni Olandi
Gli emendamenti dell’Udc mettono al sicuro la Secal

La società mantiene la riscossione ordinaria, servizi esternalizzati solo in parte In un primo momento la giunta sembrava decisa a chiudere la “controllata”

30 luglio 2016
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ALGHERO. La Secal, la società di riscossione dei tributi comunali, entra in Consiglio con un provvedimento di dismissione e ne esce di fatto soltanto ridimensionata.

La riscossione ordinaria circa 30 milioni di euro, sarà infatti mantenuta della società presieduta da Salvatore Marino mentre quella coattiva e l’aggiornamento del censimento tributario saranno esternalizzate. L’annunciata dismissione aveva provocato forti polemiche soprattutto da parte dell’opposizione ma anche qualche contrasto interno come testimoniano gli emendamenti giunti dall’Udc la cui elaborazione ha portato la riunione a concludersi dopo la mezzanotte. Gavino Tanchis, assessore alle Finanze, sull’approvazione in consiglio dell’atto d’indirizzo per l’esternalizzazione della riscossione coattiva e l’aggiornamento del censimento tributario ha voluto sottolineare il «nuovo passo in avanti sulla strada della razionalizzazione delle società partecipate, con particolare riferimento all’efficienza ed efficacia dei servizi svolti e all’equità fiscale. C'è l’esigenza – ha aggiunto – di combattere efficacemente gli elevati tassi di evasione ancora oggi riscontrabili, allargare la base imponibile e non aumentare le tasse a chi già paga quanto dovuto in un'ottica di superamento dei notevoli aspetti di diseconomicità finora riscontrati, al fine di raggiungere una vera equità sociale prima ancora che fiscale». In prospettiva la Secal dovrebbe essere sostituita da un non meglio precisato “ufficio tributi comunale”. Nella stessa giornata della riunione del consiglio, il presidente della Secal ha diffuso una nota nella quale ribalta i concetti di “inefficienza, inefficacia, diseconomicità” posti alla base del provvedimento di dismissione portato in consiglio. Salvatore Marino infatti sostiene che «tali considerazioni discendono dalla relazione di Nicola Zamboni, da me incaricato, al fine di effettuare una ricognizione sullo stato dei tributi da riscuotere alla data del 31 dicembre. La relazione aveva e ha la natura di documento esclusivamente interno e propedeutico a una ricognizione definitiva, e non ancora licenziata, e per tale ragione mai trasmessa formalmente al Comune. È quindi erroneo fondare la proposta di deliberazione di esternalizzazione della riscossione dei tributi comunali sulla base di tale relazione provvisoria, non definitiva e suscettibile di rilevanti rettifiche».

Marino precisa poi che «la riscossione ordinaria è puntuale e perfettamente in linea, dal punto di vista della capacità di riscossione, con quella di altri comuni (siano essi gestiti da società pubbliche o private). La capacità di riscossione è nei numeri che Secal ha fornito agli uffici finanziari: 29.145.862,87 euro incassati per il 2015 (non considerando la tassa di soggiorno), 27.174.575,81 per l’anno 2014 e 19.171.731,67 per il 2013. I dati sono incontrovertibili e denotano una capacità ad aumentare le riscossioni che non può non essere evidenziata. Il riferimento, nello specifico, è al trend in continua crescita nel triennio ed in particolare per l’anno appena trascorso. Gli avvisi di accertamento sono stati intensificati: dagli oltre 2 milioni di euro per il 2015 agli oltre 3 milioni di euro previsti per il 2016». Sulle difficoltà nel procedere alla riscossione coattiva le ragioni sono indicate nella stessa relazione «la Secal negli ultimi due anni non è stata posta nelle condizioni di poter materialmente porre in essere le necessarie iniziative».

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