La Nuova Sardegna

Alghero

ferragosto

Fuochi d’artificio per accendere un’estate un po’ lenta

Fuochi d’artificio per accendere un’estate un po’ lenta

ALGHERO. Sarà il tradizionale appuntamento con i fuochi d’artificio di Ferragosto ad accendere un’estate tutto sommato poco entusiasmante per la Riviera del Corallo. La mancanza di soldi e il lungo...

14 agosto 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Sarà il tradizionale appuntamento con i fuochi d’artificio di Ferragosto ad accendere un’estate tutto sommato poco entusiasmante per la Riviera del Corallo. La mancanza di soldi e il lungo passaggio di testimone ai vertici della Fondazione Meta hanno complicato la programmazione del cartellone degli appuntamenti culturali e di intrattenimento per la stagione turistica, ma ora che la città è sold out e che gli ospiti, in un modo o nell’altro, sono riusciti a raggiungere Alghero, è tutto pronto per il consueto spettacolo pirotecnico. L’appuntamento, come al solito, è fissato per le 22.30 di domani nell’area portuale, ma la magia dei fuochi potrà essere goduta da tutto il lungomare e dai bastioni in assoluta tranquillità. Un evento imperdibile, per gli algheresi come per i turisti, per festeggiare il Ferragosto e archiviare un mese segnato soprattutto da mostre fotografiche e di pittura, festival cinematografici e letterari, appuntamenti con la danza e il teatro e una programmazione musicale decisamente al di sotto delle aspettative generate dal passato recente. Il gioco di luci e colori si riunirà nel cielo, illuminando la città e una serata all’insegna della suggestione prodotta dall’effetto dei fuochi che si rispecchiano nel mare di Alghero. L’ultima tappa di avvicinamento ai Fuochi di mezz’agosto è rappresentata dall’incursione in terra catalana del “Figulinas Festival”, la rassegna internazionale dedicata al folklore e al confronto fra tradizioni culturali provenienti da ogni parte del mondo. A ospitare la serata algherese del festival di Florinas sarà Lo Quarter, dove per due ore si esibiranno i gruppi provenienti da Florinas, ma anche da Sri Lanka, Georgia e Brasile. E per finire, un grande “ballu tundu” tutti insieme, per suggellare attraverso il folklore il patto di amicizia tra i popoli partecipanti. (g.m.s.)

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative