La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, il Parco di Porto Conte punta sull’agricoltura biologica

di Gian Mario Sias
Alghero, il Parco di Porto Conte punta sull’agricoltura biologica

A fine mese la firma di un protocollo d’intesa che coinvolgerà le imprese locali per le produzioni agroalimentari di qualità

18 settembre 2016
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ALGHERO. «Un piano per lo sviluppo dell’agricoltura biologica e la realizzazione di un “bio-distretto” dei parchi per rilanciare un settore determinante per lo sviluppo economico e sociale del territorio». È l’ambizione neanche troppo nascosta dell’assessore delle Attività produttive del Comune di Alghero, Natacha Lampis. Per centrare l’obiettivo, l’amministrazione comunale cerca alleati di peso. Il primo passo, infatti, è il protocollo che sancisce l’intesa con il Parco naturale regionale di Porto Conte, Copagri Sardegna, Asab Sardegna – Associazione sarda per l’agricoltura biologica, Legambiente e Biocertifica – Icea Sardegna. «Con questo accordo si definisce il quadro delle alleanze, per dare vita a un vero e proprio cartello a sostegno di un settore sempre più strategico per l’agricoltura locale», come spiegano i documenti preparatori e gli atti compiuti per arrivare alla sigla del protocollo d’intesa. Secondo i soggetti sottoscrittori, l’agricoltura biologica «registra un notevole trend di crescita e genera economia e sviluppo nel territorio». A maggior ragione nelle “aree parco”, «dove spesso si registra una frattura tra attività di conservazione e tutela e attività produttive ed economiche».

Lo scopo dell’intesa promossa dal Comune di Alghero «è quello di invertire la tendenza alla contrapposizione, creando finalmente un circolo virtuoso che dalle valenze naturalistiche tragga impulso per le produzioni agroalimentari di qualità». Il protocollo d’intesa è stato predisposto dal settore di cui è titolare Natacha Lampis con la collaborazione del settore Ambiente e dell’assessore Raniero Selva, sotto la cui regia rientrano anche le iniziative legate al Parco naturale regionale di Porto Conte. Il prima fase del progetto muoverà i primi passi ufficiali il prossimo 27 settembre, data fissata per un incontro plenario in cui saranno coinvolte nell’iniziativa tutte le imprese del comparto. In quell’occasione sarà costituito il comitato promotore del “Bio-distretto dei parchi in Sardegna”. A questo gruppo operativo spetterà poi il compito di definire nei dettagli, attraverso un’intensa attività di animazione territoriale e di sensibilizzazione degli addetti ai lavori, il progetto e la strategia operativa della seconda fase, quella più operativa e determinante per la realizzazione del progetto, dato che comprende analisi di mercato, studi di fattibilità, assistenza tecnica, adeguamento dei disciplinari del marchio, certificazione, costituzione delle botteghe dei prodotti del Parco, promozione delle botteghe e dei prodotti bio del parco, realizzazione di eventi, attività di divulgazione.

«Il mercato del biologico è da anni in forte crescita e rappresenta una concreta opportunità di sviluppo per le nostre imprese agricole», spiega Natacha Lampis. «Vogliamo tradurre in risorse economiche le potenzialità ancora non compiutamente espresse dalle produzioni del Parco – aggiunge l’assessore – sostenendo ogni azione e ogni iniziativa che possa consenta di incrementare il reddito e l’occupazione di tutta l’area e dell’intero comparto». La nascita del bio-distretto «rientra tra le iniziative varate a sostegno del comparto agricolo – conclude Lampis – i vantaggi che ne deriveranno alla collettività sono diversi, dalla valorizzazione dei prodotti locali e di qualità alla tutela ambientale e della salute».

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