La Nuova Sardegna

Alghero

Tentato omicidio, otto anni a Canoligo

di Luca Fiori
Tentato omicidio, otto anni a Canoligo

A settembre dello scorso anno aveva accoltellato un barista che gli aveva negato l’ultima birra

28 ottobre 2016
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ALGHERO. Otto anni di reclusione più tre da trascorrere in un ospedale psichiatrico giudiziario per aver tentato di uccidere un barista che una sera di settembre dello scorso anno gli aveva negato l’ultima birra.

È la sentenza di condanna pronunciata ieri a fine mattinata dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Sassari Carmela Rita Serra nei confronti di Giuseppe Canoligo, 51 anni, sassarese, che vent’anni fa aveva ucciso un barista dentro un circolo sassarese per lo stesso identico motivo.

Per lui, difeso dall’avvocato Pietro Diaz, il pubblico ministero Giovanni Porcheddu aveva sollecitato una condanna a sei anni di carcere più tre di ospedale psichiatrico giudiziario. Il giudice è stato ancora più severo e gli ha inflitto due anni in più rispetto alla richiesta del pm.

La notte del 20 settembre dello scorso anno Giuseppe Canoligo - come in un in un agghiacciante replay - aveva deciso di lavare con il sangue l’offesa del barista Saverio Sposito che a fine serata gli aveva negato l’ennesima birra.

Ignaro di chi aveva di fronte, il gestore del bar di piazza Santa Croce aveva rifiutato una birra a quel cliente dallo sguardo stralunato. Era tardi e il gestore del locale stava chiudendo. Abituato a gestire questo tipo di richieste, il barista era stato irremovibile con quel cliente troppo insistente e sempre più aggressivo. A quel punto, come fece nel 1996 con il sassarese Francesco Pinna, suo coetaneo, muratore, sposato e padre di due bambine piccole, Canoligo aveva estratto un coltello dalla tasca dei pantaloni e aveva colpito Saverio Sposito. Lo aveva fatto quando il barista gli aveva voltato le spalle, probabilmente per mettere fine alla discussione. L’uomo aveva sentito un forte dolore ed era stato prontissimo a evitare gli altri fendenti. Canoligo era stato messo nelle condizioni di non nuocere e poco dopo in piazza Santa Croce era arrivata una volante del commissariato e per lui erano scattate le manette.

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