La Nuova Sardegna

Alghero

Ecco il “grande fratello” contro vandali e violenti

di Gian Mario Sias
Ecco il “grande fratello” contro vandali e violenti

Il Comune investe 250mila euro su un nuovo sistema di videosorveglianza Il sindaco: «Vogliamo mettere in campo dei deterrenti contro l’inciviltà»

29 ottobre 2016
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ALGHERO. Tempi duri ad Alghero per bulli, delinquenti, violenti, vandali e malintenzionati in genere. Nella Riviera del corallo arriva il “Grande fratello”. Grazie allo sforzo congiunto di Regione Sardegna e Comune di Alghero, si concretizzerà a breve il progetto di videosorveglianza urbana che il sindaco di Alghero in persona aveva assicurato per restituire sicurezza e serenità alla comunità cittadina. Una risposta, quella di Mario Bruno, arrivata come conseguenza di un’escalation di atti di vandalismo, aggressioni, furti, rapine e spari che avevano destato non poca preoccupazione negli algheresi. Forze dell’ordine e attori istituzionali si erano affrettati ad assicurare che la situazione è perfettamente sotto controllo e che statisticamente Alghero è una realtà davvero tranquilla. Vero. Ma la percezione di insicurezza, che si ripresenta ciclicamente, aveva indotto l’amministrazione comunale a correre ai ripari. Nei giorni scorsi il circuito di videosorveglianza urbana ha ottenuto il finanziamento della Regione. Il Comune di Alghero e il dirigente Guido Calzia, che comanda la polizia locale, puntano a mettere in funzione il sistema di controllo attraverso le telecamere entro pochissimo tempo, assicurando controllo del territorio, prevenzione, tutela delle aree pubbliche, sicurezza e contrasto degli atti vandalici. Il via libera da Cagliari per l’installazione di telecamere a circuito chiuso in zone sensibili della città prevede una dotazione finanziaria di 120 mila euro, a cui se ne aggiungeranno altrettanti che Sant’Anna è pronta a cacciare di tasca.  «Investiamo risorse importanti su questo progetto destinato a migliorare il senso di sicurezza, ma che rappresenterà anche un deterrente contro l’inciviltà, facendo sentire la vicinanza delle istituzioni ai cittadini», spiega Mario Bruno. Le 25 telecamere punteranno gli ingressi della città, i parchi urbani e il centro storico. L’unico ostacolo amministrativo da superare riguarda l’approvazione in consiglio comunale del regolamento sulla videosorveglianza, cui seguiranno i necessari adempimenti con la Prefettura e gli uffici ministeriali. Più che punitivo, l’intento dell’amministrazione è preventivo, alle telecamere si chiede soprattutto di rappresentare un deterrente. Un altro elemento disincentivante sarà il piano di prevenzione e sensibilizzazione approntato dall’amministrazione comunale e affidato alla polizia locale, che collaborerà allo scopo con associazioni di volontariato e di tutela ambientale, di vigilanza zoofila e di protezione civile sui temi della tutela ambientale, del rispetto dei beni pubblici e sull’osservanza delle modalità di conferimento dei rifiuti. Come alleato, l’occhio indiscreto di telecamere sparse un po’ ovunque.

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