La Nuova Sardegna

Alghero

Appalto rifiuti, se ne riparla a marzo

di Gianni Olandi
Appalto rifiuti, se ne riparla a marzo

Il Consiglio di Stato ha rinviato la decisione sul ricorso presentato da Energia Ambiente 2.0, estromessa dall’assegnazione

19 novembre 2016
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GHERO. I tempi per la soluzione di un problema primario per la città, quale è quello dell’igiene urbana, si allontanano in misura sempre più consistente. Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha rinviato al prossimo 30 marzo la data per entrare nel merito di un ricorso della Energia Ambiente 2.0 contro la sentenza del Tribunale amministrativo di Cagliari che l’aveva estromessa dalla assegnazione della gara di appalto, concessa in via definitiva dal Comune, per la gestione del servizio dei rifiuti solidi urbani della città. Gestione prevista per sette anni e per un costo complessivo superiore ai 60 milioni di euro.

La decisione del Tar aveva dato via libera alla seconda classificata, la Ciclat, ma quest’ultima non ha perfezionato il contratto, e quindi dato inizio all’appalto, per la presenza di ulteriori ricorsi alla giustizia amministrativa. Come puntualmente si è verificato nei giorni scorsi. Si allunga quindi l’ipotesi di soluzione di un problema vitale per la città soprattutto per quanto riguarda l’immagine e il decoro di una città che vuole trarre dal turismo elementi di economia e occupazione.

Il lungo cammino di questo appalto risale addirittura al 2012 quando l’attuale assessore della giunta Bruno, Raimondo Cacciotto, cominciò, in veste di presidente della Commissione Ambiente dell’amministrazione Lubrano, a predisporre atti, regolamenti e capitolato che doveva portare appunto alla aggiudicazione dell’appalto. Il rinvio al 30 marzo spaventa soprattutto gli operatori del comparto turtistico ricettivo e dei servizi in quanto è forte il rischio che per quella data, chiunque dovesse vincere la gara, potrebbe non essere operativo nei tempi della stagione delle vacanze. Tra l’altro non va dimenticato che sono in corso anche altri ricorsi alla giustizia amministrativa, compreso quella della De Vizia, società che era stata esclusa in prima istanza dalla partecipazione alla gara di appalto.

L’argomento in questione è oggetto di una nota diffusa dal consigliere comunale del Partito Democratico, Enrico Daga, secondo il quale «la situazione che si è creata e i problemi di decoro che ha vissuto la città per il terzo anno consecutivo costituiscono una pesante responsabilità politica per l’attuale amministrazione Bruno, anche in considerazione del fatto che a suo tempo venne rifiutata a priori, senza entrare nel merito, la nostra proposta di istituire una municipalizzata che si sarebbe occupata del servizio guardando allo stesso anche in una dimensione territoriale con il coinvolgimento di imprese locali».

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