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Fertilia chiude amaramente l’ottantesimo anniversario

ALGHERO. Il 2016 volge al termine e anche la pazienza degli abitanti di Fertilia vacilla a causa dell’inerzia di Regione e Comune che hanno in mano le sorti di una città di fondazione che nel marzo...

27 novembre 2016
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ALGHERO. Il 2016 volge al termine e anche la pazienza degli abitanti di Fertilia vacilla a causa dell’inerzia di Regione e Comune che hanno in mano le sorti di una città di fondazione che nel marzo scorso ha celebrato l’ottantesimo anno dalla posa delle prima pietra. Le sorti perché a Fertilia, se prima la quasi totalità del patrimonio immobiliare storico era dello Stato, da otto anni è invece di Regione e proprio recentemente in parte anche del Comune.

Se all’inizio del 2016 i fertiliani speravano in un anno positivo, a un mese dalla sua conclusione sono rimasti delusi. Oggi più che mai nella borgata si assiste ad un inesorabile degrado e abbandono che forse nessuno si sarebbe immaginato all’indomani di quel aprile 2008, quando numerosi immobili demaniali passarono dallo Stato alla Regione. Se otto anni fa funzionavano ancora l’albergo Bellavista e i due ostelli della gioventù, oggi anche questi preziosi immobili giacciono nel più assoluto abbandono e hanno chiuso proprio nel corso del 2016. A loro si aggiunge il campo sportivo con annesso circolo bocciofilo e i ben noti palazzo Doria, Ex cineteatro e altri locali sparsi qua e la. Un lungo elenco di risorse immobiliari che fruttavano economia e reddito e che oggi, grazie alla mano pubblica, gridano all’oltraggio e al scarso rispetto per i tanti giovani e meno giovani disoccupati.

Oggi come ieri il futuro economico di Fertilia è in mano a Regione e Comune alle prese con questioni burocratiche e ritmi che sono lontani dalla realtà di chi con difficoltà portare a casa il pane quotidiano. «È un elenco di strutture che continua tristemente ad aumentare – commenta in una nota il comitato di quartiere di Fertilia - quasi quotidianamente sollecitiamo gli amministratori comunali affinché non si perda altro tempo, ma anche il tanto auspicato passaggio dell’ex cineteatro, casa del fascio e un lotto di terreno edificabile che avrebbe dovuto finalmente portare ad una svolta ad oggi è bloccato nella sua finalizzazione». «Burocrazia infinita, ma la gente e i nostri giovani sono stanchi di aspettare le condizioni per un inversione di marcia – dicono a Fertilia –. Allo stato attuale la nostra borgata non ha capitale ricettivo e quindi potenziale turistico. In pochi mesi tre strutture chiuse e questa volta non si tratta di privati che non vogliono investire, ma un ente pubblico che sembra remi al contrario».

Sergio Ortu

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