La Nuova Sardegna

Alghero

Gli allevatori non mollano: «Dissequestrate le terre»

di Gian Mario Sias
Gli allevatori non mollano: «Dissequestrate le terre»

Ricorso dei 14 indagati per l’invasione dei terreni di proprietà della Regione Quattro giorni fa il blitz del corpo forestale per sgomberare i 1200 ettari contesi

17 dicembre 2016
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ALGHERO. «Dissequestrate le terre, l’annata agraria è nel pieno e la produzione rischia di essere vanificata, mettendo in gravissima crisi economica numerose famiglie e un vero e proprio sistema economico». Gli allevatori di Surigheddu e Mamuntanas non fanno neanche un passo indietro. Anzi, assistiti dai loro legali, gli avvocati Danilo Mattana, Elias Vacca e Salvatore Castronuovo, si rivolgono al Tribunale del riesame contro i provvedimenti di cui sono stati destinatari alcuni giorni fa. Quattro mattine fa un blitz del corpo forestale, con cinquanta uomini impegnati e sparsi sul territorio dell’azienda agricola di cui è formalmente proprietaria la Regione dal 1986, si è concluso col sequestro di oltre 1200 ettari e la notifica di quattordici avvisi di garanzia nei confronti degli allevatori, accusati dei reati di invasione di terreni ed edifici, di pascolo abusivo e di introduzione e abbandono di animali nel fondo altrui con l’intento di farli pascolare. Le gravidanze e le imminenti nascite sono solo l’elemento più manifesto su cui i pastori e i loro avvocati sembrerebbero intenzionati a insistere per sottolineare l’inopportunità, anche temporale, dell’operazione affidata alla forestale con il supporto dei carabinieri della compagnia di Alghero. Ma le perplessità non si fermano solo a questo aspetto. Senza voler entrare troppo nel campo della politica, il tribunale del riesame sarà chiamato a condividere le perplessità sul percorso ispirato dalla denuncia della Regione, che ha imposto il sequestro disposto dalla Procura di Sassari e attuato dagli agenti forestali. La vicenda penale muove infatti dalla segnalazione di una occupazione presunta, di cui la forestale si accerta tra il 7 e il 9 maggio di quest’anno, come se prima di quel momento nessuno sapesse che in realtà quelle terre sono occupate da quasi quarant’anni, da quando cioè l’azienda di Surigheddu e Mamuntanas ha smesso di essere produttiva. Contestualmente la Regione ha messo in moto la giustizia civile, chiedendo un accertamento sulla proprietà di quelle terre, su cui il tribunale di Sassari si dovrà esprimere il prossimo 22 marzo. Una richiesta di accertamento che muove dalla constatazione, pacifica per tutti, che dalla fine degli anni Settanta in quei terreni operano le aziende agricole i cui titolari, oggi, sono finiti nel registro degli indagati. Senza dimenticare che nei mesi scorsi, proprio in seguito ai controlli affidati alla forestale, le contravvenzioni rilevate e le segnalazioni, si erano messe in moto le diplomazie politiche e si stava lavorando a una soluzione condivisa, addirittura a una ipotesi di accordo che prevedesse la presenza marginare degli allevatori al fianco dei privati cui la Regione vorrebbe cedere lo straordinario patrimonio agrario.

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