La Nuova Sardegna

Alghero

L’allarme del Pd: «All’ospedale civile servizi al collasso»

di Gian Mario Sias
L’allarme del Pd: «All’ospedale civile servizi al collasso»

Il segretario Salis: in Medicina barelle tra i letti e nei corridoi L’appello al manager dell’Asl unica: subito risposte certe

03 gennaio 2017
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ALGHERO. «L’ospedale civile di Alghero è al collasso». Il messaggio di benvenuto al manager dell’Azienda per la tutela della salute della Regione Sardegna, Fulvio Moirano, arriva dal segretario del Pd di Alghero, Mario Salis.

Neanche il tempo di celebrare l’avvio ufficiale di una nuova stagione per la sanità sarda che già dalla Riviera del corallo arriva il primo appello, piuttosto allarmato, rivolto al management dell’Asl unica regionale. Eppure le premesse della missiva del segretario democratico cittadino lasciavano presagire tutt’altro tenore. «Con la nomina degli otto manager dei distretti sociosanitari si avvia di fatto la riforma della rete ospedaliera in Sardegna», sono le parole beneaguranti di Salis. «Per il territorio del Nord Ovest dell’isola, che fa riferimento alla stessa area che faceva capo alla vecchia Asl di Sassari, è stato nominato Giuseppe Pintor, già commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari – prosegue il segretario del Pd – a lui vanno gli auguri di buon lavoro e l’auspicio di realizzare il progetto discusso e condiviso dall’assessore Luigi Arru con i cittadini di tutto il territorio regionale, a iniziare dagli impegni presi per il rilancio dei due ospedali di Alghero, che ci aspettiamo vengano rispettati». Ma una volta fatta questa cordiale premessa, Mario Salis va subito al sodo. «Non possiamo non sottolineare le condizioni di precarietà nelle quali si trovano le strutture ospedaliere della nostra città», afferma a chiare lettere. L’elenco delle doglianze raccolte dal Partito democratico attraverso una circostanziata attività di confronto con gli operatori e gli utenti degli ospedale algheresi è piuttosto corposo. Per esempio, «nel reparto di Medicina generale si è creata per l’ennesima volta una condizione di sovraffollamento ai limiti del collasso – denuncia Salis – si registra un numero spropositato di barelle sistemate tra i letti o nei corridoi, con i malati costretti a stare lì, in totale dispregio di qualsiasi norma sulla privacy e in assoluta violazione della dignità personale». Una posizione durissima, ma non è tutto lì. «Numerosi pazienti sono ricoverati nel reparto di Chirurgia, dove l’attività operatoria, già penalizzata dalla mancanza della terapia sub intensiva, si è ridotta ulteriormente per via della carenza di anestesisti – insiste Mario Salis – due dei quali sono recentemente andati in pensione e non sono stati ancora rimpiazzati».

In generale, il problema è che «più volte abbiamo segnalato inutilmente il bisogno di rifornire i presìdi medici di personale e di beni necessari per le attività nei reparti», prosegue il segretario di via Mazzini. Invece, «alla cronica carenza di personale medico e infermieristico, si aggiunge quella degli autisti e dei mezzi per il trasporto dei malati».

Secondo Mario Salis, «è evidente che si tratti di una grave insufficienza organizzativa alla quale, per il bene della comunità, vanno date risposte certe e immediate».

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