La Nuova Sardegna

Alghero

Le pagode di Calabona venerdì riapprodano in consiglio comunale

di Gianni Olandi
Le pagode di Calabona venerdì riapprodano in consiglio comunale

Dopo la sentenza della Cassazione la palla passa al Comune L’imprenditore confinante ha chiesto danni per 10 milioni

11 gennaio 2017
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ALGHERO. Quella di venerdì prossimo sarà una seduta del consiglio comunale particolarmente interessante. All’ordine del giorno figura infatti l’interpretazione autentica del piano regolatore generale che sotto la definizione di tipo burocratico nasconde una delle vicende più emblematiche della politica algherese: il caso Mariani, o meglio, le pagode sulla collina di Calabona che hanno generato 30 anni di carte da bollo, avvocati, denunce alla magistratura fino all’ultimo grado di giudizio della Corte di Cassazione che ha stabilito che quella licenza non doveva essere concessa in quanto violava in maniera palese i confini della lottizzazione invadendo quelli del vicino per circa 2 metri e per una lunghezza di oltre un centinaio. Il vicino, in questo caso, era l’imprenditore algherese Giancarlo Scognamillo che ora, dopo appunto 30 anni, si è visto riconoscere dalla Cassazione i propri diritti.

Venerdì quindi il consiglio, che ha ereditato un contenzioso datato, si dovrà occupare di una questione piuttosto delicata. La Cassazione infatti ha sciolto in via definitiva le questioni di natura giuridica ma alla assemblea civica algherese spettano ora quelle di natura urbanistica. All’imprenditore Scognamillo infatti fin dal 1985 fu impedito, insieme ad altri 36 lottizzanti, di procedere alla realizzazione di un proprio progetto che dal colle di via Villafranca del Panades raggiunge i terreni retrostanti il ponte di Calabona. Una progettualità piuttosto importante in una zona classificata C, che interessa una delle posizioni più panoramiche della costa a sud della città. Per i danni subiti nel corso dei circa 30 anni lo stesso imprenditore ha presentato una richiesta di risarcimento al Comune superiore ai 10 milioni di euro. Venerdì dunque i consiglieri comunali affronteranno l’argomento in una condizione non proprio serena, vista la richiesta di danni, e dovranno necessariamente trovare una soluzione che, a differenza dei contenuti della sentenza della Cassazione, in questo caso è di tipo urbanistico e interessa una parte pregiata del territorio.

Un problema non di poco conto, si pensi al forte dibattito sull’investimento alberghiero di Maria Pia, che pone anche problemi numerici per la maggioranza.

Nella coalizione guidata da Mario Bruno ci sono infatti alcuni distinguo nel merito della questione che potrebbero far mancare la loro presenza in aula. Tra l’altro l’argomento all’attenzione del consiglio sulla interpretazione autentica del piano regolatore generale (da ricordare che c’è il piano urbanistico in elaborazione), è l’unico dei 33 punti all’ordine del giorno. Gli altri in esame infatti sono mozioni, interrogazioni e ordinaria attività consiliare.

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