La Nuova Sardegna

ALGHERO. «Il porto di Alghero è solo lo sfondo di una bella cartolina turistica». Peggio. «Versa in uno stato indecoroso, tra disservizi, mancanza di manutenzioni, raccolta dei rifiuti e disomogenea organizzazione dei servizi». Molto peggio. «Il tutto, frutto di una totale e consapevole assenza di una programmazione a medio e lungo termine». A risollevare uno dei temi caldi del dibattito politico cittadino sono i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle, Graziano Porcu e Roberto Ferrara. «Il porto è un’infrastruttura strategica, proprio come l’aeroporto, ma in entrambi i casi è disarmante constatare come la gestione politica e partitica di risorse così preziose sia diventata problema reale per la collettività algherese», accusano i due grillini. «Pochi servizi e male organizzati, sporcizia, sosta selvaggia di camper, parcheggio non autorizzato di auto e mezzi da lavoro sprovvisti di pass», insistono. Stando così le cose, «il porto di Alghero è una barca a vela bloccata in mezzo al mare dalla bonaccia», è la metafora di Porcu e Ferrara. «I venti della Regione non soffiano da troppo tempo, ma in questa situazione, insostenibile, non si può più andare avanti», dicono i pentastellati. «La Regione ha un ruolo cruciale, già nel 2015 avrebbe dovuto sbloccare la questione della gestione col bando internazionale», spiegano. Hanno risposto Gruppo Marinedi e Consorzio del Porto, «ma il nodo non si scioglie e l’iter non va avanti». (g.m.s.)