La Nuova Sardegna

ALGHERO. Doveva essere una delle carte di sviluppo della città e del territorio mentre invece da anni vive una situazione di torpore che sta vanificando gli ingenti investimenti pubblici per interventi infrastrutturali. Si parla del porto e del limbo nel quale si trova per i pesanti ritardi della Regione in merito alla gestione secondo quanto prevedono le direttive europee fatte proprie anche dal Governo nazionale.

L’argomento è oggetto di una interrogazione al presidente dalla Regione da parte del consigliere regionale di Forza Italia, l’ex sindaco Marco Tedde, che denuncia il persistente immobilismo. «Nel 2015 la Regione Sardegna – afferma - ha attivato una procedura di progetto di finanza per la riqualificazione e l’ampliamento del porto di Alghero, a seguito della presentazione di due differenti progettualità. Da allora nessuna notizia è più pervenuta da Cagliari. Il decreto legge prevede che l’amministrazione aggiudicatrice debba valutare entro tre mesi il pubblico interesse della proposta ad essa sottoposta. Nel caso del porto di Alghero questo termine è abbondantemente scaduto e l’amministrazione Pigliaru non si è ancora pronunciata nonostante le integrazioni e le modifiche che i due proponenti hanno puntualmente presentato sulla base delle richieste della Regione Sardegna. Un silenzio che impedisce ai proponenti e alla comunità algherese di conoscere gli intendimenti dell’amministrazione regionale – conclude Marco Tedde – su un progetto di notevole importanza per tutto il territorio del Nord Ovest della Sardegna». I progetti per la gestione dell’area portuale, con previsioni di investimenti superiori ai 10 milioni di euro, sono stati presentati da Marinedì, società che opera a livello nazionale, e dal Consorzio del Porto. (g.o.)