«La giunta privatizza il servizio riscossioni»
La denuncia è dei partiti di opposizione, secondo i quali l’esecutivo «ha demolito la Secal»
04 luglio 2017
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ALGHERO. «La giunta Bruno demolisce la Secal e avvia la gara per affidare a terzi la riscossione dei tributi comunali». Lo rivelano Patto Civico, Partito Sardo d’Azione e Nuovo Centrodestra.
«Con una delibera passata sotto silenzio, la giunta Bruno consegna ad altri il patrimonio economico e di valori amministrativi e umani costituto dalla Secal», denunciano i tre movimenti che siedono sui banchi dell’opposizione e che su diversi argomenti parlano ormai all’unisono, che in consiglio comunale sono rappresentati da Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris, mentre fuori dall’aula fanno riferimento all’ex sindaco del Pd Stefano Lubrano e all’ex vicesindaco di Forza Italia Mario Conoci, oggi uniti dalla comune critica per l’attuale amministrazione.
«La giunta ha spogliato la società di proprietà del Comune delle sue competenze per affidarle a costi maggiori a un soggetto fuori dal controllo diretto dell’amministrazione», protestano.
«In questi anni la Secal, nonostante l’abbandono e l’incuria dell’amministrazione, è diventata un valore aggiunto per il Comune di Alghero – insistono – sia dal punto di vista amministrativo che sul piano economico».
A molti, e tra questi certamente a Ncd, Psd’Az e Patto civico, «era parso che con la nomina del nuovo amministratore unico, Roberto Cau, fosse iniziata una fase di rilancio e di rafforzamento».
La sua indicazione, «era stata fatta dall’Udc ma aveva provocato fa tutti reazioni positive proprio per le sue capacità e la sua autorevolezza, che rappresentavano una garanzia per il futuro della partecipata», è la considerazione.
«Invece ancora una volta l’amministrazione assume atteggiamenti “bipolari”, distruggendo con un atto quanto di buono fatto con un atto precedente», è l’analisi.
«Il capitolato prevede l’affidamento di tutto ciò che fa la Secal, ma con agi fino al 20%, quando alla partecipata si corrisponde una cifra insufficiente al suo funzionamento – concludono – Secal e i suoi dipendenti vengono scaricati perché non soddisfano le esigenze dell’ente».
Chiedendo di sapere le vere ragioni della scelta, i tre partiti seminano zizzania. «Come può la nuova dirigenza di Secal, ma anche l’Udc, subire passivamente questa scelta umiliante?». (g.m.s.)
«Con una delibera passata sotto silenzio, la giunta Bruno consegna ad altri il patrimonio economico e di valori amministrativi e umani costituto dalla Secal», denunciano i tre movimenti che siedono sui banchi dell’opposizione e che su diversi argomenti parlano ormai all’unisono, che in consiglio comunale sono rappresentati da Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris, mentre fuori dall’aula fanno riferimento all’ex sindaco del Pd Stefano Lubrano e all’ex vicesindaco di Forza Italia Mario Conoci, oggi uniti dalla comune critica per l’attuale amministrazione.
«La giunta ha spogliato la società di proprietà del Comune delle sue competenze per affidarle a costi maggiori a un soggetto fuori dal controllo diretto dell’amministrazione», protestano.
«In questi anni la Secal, nonostante l’abbandono e l’incuria dell’amministrazione, è diventata un valore aggiunto per il Comune di Alghero – insistono – sia dal punto di vista amministrativo che sul piano economico».
A molti, e tra questi certamente a Ncd, Psd’Az e Patto civico, «era parso che con la nomina del nuovo amministratore unico, Roberto Cau, fosse iniziata una fase di rilancio e di rafforzamento».
La sua indicazione, «era stata fatta dall’Udc ma aveva provocato fa tutti reazioni positive proprio per le sue capacità e la sua autorevolezza, che rappresentavano una garanzia per il futuro della partecipata», è la considerazione.
«Invece ancora una volta l’amministrazione assume atteggiamenti “bipolari”, distruggendo con un atto quanto di buono fatto con un atto precedente», è l’analisi.
«Il capitolato prevede l’affidamento di tutto ciò che fa la Secal, ma con agi fino al 20%, quando alla partecipata si corrisponde una cifra insufficiente al suo funzionamento – concludono – Secal e i suoi dipendenti vengono scaricati perché non soddisfano le esigenze dell’ente».
Chiedendo di sapere le vere ragioni della scelta, i tre partiti seminano zizzania. «Come può la nuova dirigenza di Secal, ma anche l’Udc, subire passivamente questa scelta umiliante?». (g.m.s.)