La Nuova Sardegna

Alghero

Giunta in bilico l’Udc lascia Bruno e va all’opposizione

di Gianni Olandi
Giunta in bilico l’Udc lascia Bruno e va all’opposizione

Il gruppo consiliare: non sono arrivate adeguate garanzie E ora il sindaco non ha più la maggioranza per governare

30 luglio 2017
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ALGHERO. Altro che Caronte: per la politica algherese l’estate in corso si fa sempre più calda. Il direttivo dell’Udc e il gruppo consiliare hanno infatti deciso di non garantire più l’appoggio esterno in consiglio comunale alla maggioranza guidata da Mario Bruno.

La decisione è stata presa nel corso di una riunione che si è tenuta nella tarda serata di venerdì, presenti i dirigenti del partito Lelle Salvatore e Nina Ansini e i consiglieri comunali Alessandro Loi e Donatella Marino. Sul piano pratico può significare che il sindaco non ha più la maggioranza per governare la città. Oggi, con il passaggio dell’Udc all’opposizione, sul piano numerico, sono prevalenti le minoranze, 13 a 12.

Ma come mai lo scudocrociato ha deciso questo nuovo colpo di coda a così breve distanza dall’altro, l’uscita dalla maggioranza e appoggio esterno? Dall’Udc giunge una sola voce, quella del gruppo dirigente e gruppo consiliare: «Non abbiamo ricevuto adeguate garanzie e atti concreti da parte del sindaco Mario Bruno e dai partiti della coalizione in ordine alla realizzazione dei punti programmatici che avevamo posto come condizione primaria». La novità dell’Udc avviene, tra l’altro, alla vigilia del voto del consiglio comunale sul bilancio consuntivo. Il sindaco non avrebbe più i numeri per approvare l’importante strumento della programmazione comunale. Ma su questo specifico argomento arriva un provvedimento dell’assessorato regionale agli Enti locali che concede una deroga all’approvazione del provvedimento in questione fino al 12 settembre. Provvedimento che naturalmente non è stato assunto solo per Alghero visto che sono numerosi i comuni che si trovano nelle stesse condizioni della Città del Corallo.

L’Unione di Centro precisa ancora, a supporto della sua decisione di passare all’opposizione: «La nostra onestà intellettuale ci impedisce di proseguire una esperienza politica che non sembra offrire più margini di realizzazione secondo quanto più volte richiesto e concordato. Lo facciamo nell’esclusivo interesse della collettività e rinunciando, senza alcun rimpianto, a ricoprire importanti ruoli istituzionali».

Ma a margine della decisione dell’Udc va segnalato che il pentolone della politica algherese in questi ultimi giorni e settimane non è mai stato staccato dal fuoco. Ragionamenti infatti sono stati avviati a livello provinciale, regionale e forse anche nazionale, da parte del sindaco Mario Bruno in direzione del Partito Democratico. Componente politica della quale l’attuale sindaco di Alghero è stato esponente regionale per ben due legislature ricoprendo anche cariche di rilievo quali quella di capogruppo e tesoriere. Una militanza interrotta alla vigilia delle amministrative algheresi quando, appunto, Bruno decise di candidarsi a sindaco con una lista civica e grazie alla alleanza con l’Udc vinse le elezioni andando proprio il Pd all’opposizione. Una ferita ancora aperta per essere dimenticata. Almeno da queste parti.



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