La Nuova Sardegna

Alghero

Le borgate si rivolgono al prefetto

Le borgate si rivolgono al prefetto

I rappresentanti del mondo rurale: «Siamo stati abbandonati dal Comune»

01 settembre 2017
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ALGHERO. «La tassa di soggiorno del Comune di Alghero non è una tassa di scopo, ma un pizzo legalizzato, un’estorsione alla luce del sole, e i nomi dei mandanti sono ben noti». È la clamorosa bordata di Giuseppina Congiu, presidente del comitato di borgata di Guardia Grande e Corea. Quell’area, insieme a quella di Maristella e di Sa Segada e Tanca Farrà, sono ormai all’esasperazione. Tanto che hanno deciso di rivolgersi al prefetto di Sassari, Giuseppe Marani. Due sere fa i residenti dell’agro si sono riuniti e hanno deciso che non c’è alternativa: deve intervenire il prefetto. A Marani hanno chiesto un incontro per lamentare «l’inaccettabile latitanza dell’amministrazione comunale di Alghero rispetto ai problemi delle borgate». «A Cagliari devono sapere cosa sta succedendo a uno dei comprensori più incredibilmente discriminati della nostra Regione», dicono Tonina Desogos, Antonio Zidda e Giuseppina Congiu, presidenti dei comitati di borgata. «Siamo stati costretti a rivolgerci al prefetto», commenta Tonina Desogos. «L’atteggiamento dell’amministrazione guidata da Mario Bruno verso la popolazione residente nelle borgate e sul litorale di Porto Conte ha raggiunto livelli intollerabili – dice – che mina il ruolo delle istituzioni sul territorio e promuove la disgregazione sociale». Per Antonio Zidda, «alla responsabilità di governare il territorio non si può rispondere con il vuoto istituzionale, non stiamo parlando della periferia di un luogo che non porta economia, ma dell’area contigua e del litorale del Parco di Porto Conte, un gioiello che dovrebbe essere un giardino accudito e valorizzato». Zidda chiede «perché Mario Bruno sta discriminando in modo così plateale le borgate». I cittadini si sentono «non solo abbandonati, ma umiliati», rincara Giuseppina Congiu. «Centinaia di strutture ricettive, tra hotel, agriturismi, b&b e turismo rurale, versano ogni anno oltre 400mila euro come tassa di soggiorno al Comune – afferma – ma nulla torna indietro, nessuno viene a chiederci qualcosa e le richieste di incontro col sindaco, che sono state moltissime, non hanno mai ricevuto risposta». (g.m.s.)

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