La Nuova Sardegna

Alghero

Turismo, dopo l’estate boom gli hotel di Alghero sono semivuoti

di Gian Mario Sias
Turismo, dopo l’estate boom gli hotel di Alghero sono semivuoti

Nella Riviera del corallo il bilancio è più che positivo, nei mesi di spalla però occupata solo una stanza su tre

25 settembre 2017
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ALGHERO. Rispetto al 2016 gli ospiti negli alberghi algheresi sono aumentati e sono cambiati, nel senso che sono disponibili ad acquistare i servizi turistici a un prezzo superiore. La stagione turistica sta per andare in archivio e per il Consorzio Riviera del corallo, cui fanno capo la maggior parte degli alberghi di Alghero, è tempo di bilanci. Il segno è sicuramente positivo, tanto dal punto di vista dell’occupazione media dei posti letto, in leggero incremento rispetto al 2016, quanto soprattutto rispetto alla qualità dei visitatori della Riviera del corallo. I dati a disposizione del consorzio, il cui campione è molto attendibile, sono positivi. Ma si tratta di numeri così consolidati da spingere a fare altre riflessioni.

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«Sul piano economico, sono buoni segnali, indice di un mercato in ripresa», è la premessa di Stefano Visconti, presidente del consorzio, che si aspetta buone cose anche dal mese in corso. «Qui settembre è ancora un mese di piena attività – dice – l’anno scorso l’indice di occupazione dei posti letto ha toccato il 70% e tutto fa pensare che anche quest’anno la saturazione della capacità ricettiva sia in linea con gli obiettivi di inizio stagione». La scommessa, in fondo, è da qui in poi, perché su luglio e agosto non possono esserci dubbi. «Non hanno mai preoccupato, in piena estate siamo sempre stati vicini al 90% di occupazione, anche nei momenti più bui legati alla contrazione dei consumi, tra il 2008 e il 2013», assicura il presidente del consorzio. Archiviata la stagione col segno più, gli operatori algheresi si concentrano sui mesi spalla, che dovrebbero fare la differenza e dire cosa Alghero vuole fare da grande. «In maggio, il mese delle ripartenze stagionali, l’indice di occupazione medio degli ultimi tre anni è del 45% – osserva Visconti – mentre giugno, che nella prima metà può contare “sull’effetto Rally” e nella seconda sulla chiusura delle scuole e l’inizio della stagione balneare, nell’ultimo triennio ha un tasso di saturazione dei posti letto del 70%».

Un dato che non può soddisfare. Per non parlare di aprile e ottobre. «Non arrivano a totalizzare il 35% di occupazione media», commenta Visconti, dati alla mano. Non lo dice ma lo fa capire, che è un vero peccato. «Alghero vanta una delle stagioni turistiche più lunghe in Sardegna, il milione e 100mila presenze all’anno collocano la Riviera del corallo al secondo posto nell’isola, dopo Arzachena», spiega Visconti. Tra l’altro il 20% dei visitatori che non passa per i tour operator è fidelizzato e «ripete l’esperienza di vacanza». Eppure ad Alghero a salvare i bilanci delle aziende turistiche è ancora l’estate. «Le strutture ricettive non scommettono oltre i mesi canonici e più proficui – afferma il loro rappresentante – perché ci sono troppi rischi, legati agli scarsi flussi extra-stagionali». La soluzione, che potrebbe essere dietro l’angolo, ha un solo nome: bando di destagionalizzazione promosso dall’assessorato regionale del Turismo. Tutti, non solo gli albergatori, ad Alghero ci sperano.
 

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