La casa dello studente resta una chimera
ALGHERO. Quando la facoltà di Architettura è sbarcata in città l'amministrazione dell'epoca intuì che poteva costituire anche un rilevante fatto economico con ricadute diffuse per l'economia locale....
15 novembre 2017
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ALGHERO. Quando la facoltà di Architettura è sbarcata in città l'amministrazione dell'epoca intuì che poteva costituire anche un rilevante fatto economico con ricadute diffuse per l'economia locale. E all’Università infatti vennero messi a disposizione i gioielli di famiglia, dall’asilo Sella al Pou Salit , alle prestigiose sedi del complesso storico monumentale di Santa Chiara. Nel giro di pochi anni la facoltà è cresciuta in modo vistoso, grazie anche alla qualità riconosciuta dell'insegnamento, e si calcola che oggi sono diverse centinaia gli studenti provenienti da fuori che la frequentano.
Qualche anno orsono si era parlato di una ipotesi di realizzazione della Casa dello Studente, ma soltanto parole, impegni generici, nessun investimento sul territorio. Erano stati avviati anche contatti con un albergo cittadino che in qualche modo rispettava i parametri di legge per la ricettività studentesca ma non se ne fece niente.Un'altra ipotesi era rappresentata da un progetto di un imprenditore privato che doveva essere realizzato nel tratto terminale di via XX Settembre, ma anche questa opportunità è caduta nel vuoto.
Succede così che centinaia di studenti sono esposti al mercato degli affitti con costi significativi per le famiglie. Ma non mancano anche i disagi e le sistemazioni di “fortuna”, figlie legittime della mancanza di strutture pubbliche destinate ad accogliere gli universitari Il problema è sentito dai ragazzi ma, non si può sostenere altrettanto per quanto riguarda i riferimenti istituzionali che ne hanno la competenza. (g.o.)
Qualche anno orsono si era parlato di una ipotesi di realizzazione della Casa dello Studente, ma soltanto parole, impegni generici, nessun investimento sul territorio. Erano stati avviati anche contatti con un albergo cittadino che in qualche modo rispettava i parametri di legge per la ricettività studentesca ma non se ne fece niente.Un'altra ipotesi era rappresentata da un progetto di un imprenditore privato che doveva essere realizzato nel tratto terminale di via XX Settembre, ma anche questa opportunità è caduta nel vuoto.
Succede così che centinaia di studenti sono esposti al mercato degli affitti con costi significativi per le famiglie. Ma non mancano anche i disagi e le sistemazioni di “fortuna”, figlie legittime della mancanza di strutture pubbliche destinate ad accogliere gli universitari Il problema è sentito dai ragazzi ma, non si può sostenere altrettanto per quanto riguarda i riferimenti istituzionali che ne hanno la competenza. (g.o.)
