La Nuova Sardegna

Alghero

Badante copre di feci il viso di un 90enne

di Gian Mario Sias

«Perché l’ho fatto? Se lo meritava». Invalido trovato dalla figlia con gli escrementi anche in bocca: sporta denuncia

22 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Le foto, impubblicabili per rispetto dell’interessato e di chi legge, lasciano senza parole: una sequenza agghiacciante di scatti che ritraggono un uomo di 90 anni, invalido, paralizzato, costretto a letto, vestito solo parzialmente e, soprattutto, con il volto cosparso di feci. Riempito dei suoi stessi escrementi, spalmati in faccia con il pannolone appena levato. Fin dentro le narici, perfino tra i denti. Un gesto ingiustificabile, di una gravità assoluta, per cui Francesca G., 63 anni, è stata denunciata al commissariato di Alghero dai familiari della sua vittima.

Lei, osilese di origine, una gioventù trascorsa nelle campagne della Nurra di Porto Torres, da 25 anni trasferita nella Riviera del corallo, faceva da badante all’uomo cui ha reso questo servizio indegno. Un raptus di una violenza, anche psicologica, inaudita: la vittima del gesto è un uomo costretto a letto da una “emiplegia sinistra”, conseguenza di una complicazione cardiaca risalente al febbraio 2014. Non può offendere, non fisicamente, né difendersi.

L’aggressione subita è ingiustificata. Ne sono convinte la moglie e la figlia, che si sono rivolte alla polizia e vogliono far venire a galla l’accaduto «affinché non possa più capitare, noi l’abbiamo licenziata ma ci auguriamo che in futuro non sia messa nelle condizioni di nuocere a qualcun altro», spiega la figlia Maria Vittoria, 43 anni, insegnante. La sua figura è centrale in tutta la vicenda, che risale a venerdì scorso. «Dovevo andare a scuola di pomeriggio, ma c’era disinfestazione e mi trovavo a casa», racconta lei nel soggiorno dell’appartamento che ha fatto da teatro all’episodio, dove vivono il padre, un ex dipendente Inps, conosciuto e stimato, e la madre, 80 anni, anche lei insegnante. Maria Vittoria abita al piano di sopra, in una palazzina elegante di un quartiere residenziale a due passi dal lungomare Dante e dall’abitazione dell’ex badante. «Ho sentito delle urla, ho telefonato, mia madre mi ha risposto subito perché aveva il telefono in mano per chiamare i soccorsi, non sapeva che fossi in casa – dice – mi ha detto di scendere immediatamente, sono entrata e ho trovato la signora, ancora armata di guanti sporchi, vicino a mio padre conciato in quel modo». Una scena raccapricciante, che ha messo a dura prova la figlia di quella coppia perbene, dal cui incontro non si ricava certo la sensazione che si trovino in condizioni di marginalità sociale, culturale e morale tali da giustificare, almeno un minimo, che la loro quotidianità potesse essere interrotta da un simile episodio di degrado. Il racconto, trascritto nero su bianco nella circonstanziata denuncia affidata agli uomini del commissariato, rivela aspetti ancora più inquietanti. «Questa donna ci è stata consigliata da un’amica di famiglia – spiega Maria Vittoria – aveva bisogno di lavorare, si presentava bene e l’abbiamo assunta quattro mesi fa». C’erano già stati altri episodi.

«Qualche settimana fa mio padre è stato legato per i piedi e per le mani al letto, così che non cercasse di ostacolare le operazioni di igiene intima, benché fossero fatte in un modo tale che gli procurava dolore», rivela.

«Mia madre era terrorizzata all’idea di perdere una figura di supporto, per lei la gestione di mio padre è fisicamente insostenibile – prosegue Maria Vittoria – ma avremmo dovuto cogliere prima i segnali, anziché minimizzare». Ora, però, «non abbiamo intenzione di fermarci finché non otterremo giustizia, questo fatto non può passare impunito», dicono. Dopo quanto accaduto, Maria Vittoria lancia un appello. «State attenti a chi vi mettete in casa, ci sono persone che approfittano di chi non sa o non può difendersi».

Di tutta la vicenda, quello che la disgusta di più è l’assoluta mancanza di pentimento da parte dell’ex badante. Nella denuncia, la figlia dell’anziana vittima rivela un particolare inquietante, su cui gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza. «Quando le ho chiesto che cosa avesse fatto a mio padre, mi ha risposto che “se lo merita, ho messo la ... nella …”, questo è stato davvero troppo, deve pagare per quello che ha fatto a mio padre, non è giusto che la passi liscia dopo averne offeso la dignità».

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative