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Alghero

Nei fondali di Alghero un tesoro archeologico, tra navi spagnole e cannoni

Nei fondali di Alghero un tesoro archeologico, tra navi spagnole e cannoni

Davanti all’ospedale Marino giacciono le imbarcazioni medioevali. Archeologi e sub: «Riscopriamole»

09 dicembre 2017
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ALGHERO. Sotto il mare di Alghero si nascondono tracce di una memoria che rischia di andare perduta. Per esempio: c'è un'intera generazione di algheresi che oggi ha più o meno 25 anni e che non ha mai sentito parlare della presenza di tre imbarcazioni nei fondali sabbiosi di fronte alla spiaggia dell'ospedale marino. Sono lì, a poche bracciate da terra. Sono state scoperte tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, quando l'erosione costiera ha ridotto ai minimi termini quel tratto di arenile e ha fatto sì che le acque si ritraessero.

Archeologi di professione, sub amatoriali, enti e istituzioni di ricerca hanno continuato a lavorare sulla genesi di quel tesoro abbandonato, ma quel patrimonio storico e, potenzialmente economico, non ha mai emozionato più di tanto gli amministratori cittadini. Neanche gli esempi di più illuminata fruizione in chiave turistica - e quindi economica - hanno solleticato l'idea di levare via quella spessa patina di oblio dalle caravelle di cui, al momento si sa veramente poco. Ma lo stesso vale per cannoni, lastroni di marmo e tanti altri reperti sparsi tra il tratto urbano della costa e la baia di Capo Caccia e dell'Isola Piana. Una dimenticanza davvero inspiegabile. Sostituendosi agli enti amministrativi e a quelli di promozione turistica, oggi il "Circolo Terrestri" di Alghero prova a puntare i riflettori su questa eredità subacquea e a discutere di una possibile strategia di fruizione e di valorizzazione. Alle 10.30 nella sala interna della Maison Bienestar si terrà "Alghero sottomarina", il primo di una serie di incontri dedicati alle eccellenze ambientali, culturali, produttive ed enogastronomiche della Riviera del corallo, a iniziare dalle potenzialità inespresse. L'obiettivo generale di "Aperitivo Terrestre", come è stato ribattezzato il ciclo di appuntamenti, è quello di discutere di tutto ciò che può ridare ossigeno all'economia locale.

«Dal turismo all'agricoltura, dall'artigianato alle tradizioni, dall'industria allo sport, dall'arte al cibo, Alghero ha un suo "petrolio" tutt'ora inutilizzato», è l'idea degli organizzatori. Si parte dal misterioso patrimonio sottomarino, offrendo uno spaccato puntuale, tra notizie inedite e proposte che vengono rilanciate dopo un quarto di secolo, per preservare, valorizzare e sfruttare in modo sostenibile quello scrigno di tesori custoditi dall'acqua e dagli agenti naturali. Dopo l'introduzione del presidente del Circolo Terrestri, Ferdinando Manconi, interverrà Mario Tocci, docente di Legislazione dei beni culturali dell'Università di Sassari. A entrare nel vivo del tema saranno Gianfranco Russino, ex direttore dell'Area Marina Protetta di Capo Caccia e Isola Piana, ma anche o soprattutto appassionato ed esperto sub, e Gavino Virgilio, esperto di archeologia subacquea. A moderare l'incontro sarà il giornalista Stefano Idili, direttore di Algheronews.

«Come confermeranno gli addetti ai lavori, le più recenti indagini fanno risalire quelle imbarcazioni al Medioevo», anticipa Russino in vista del convegno di oggi, dove tutte le novità saranno illustrate in maniera dettagliata al fine di rendere pubblica la portata di un patrimonio che sarebbe ora di sfruttare, sul piano storico-culturale e dal punto di vista turistico-economico. Motivo per cui sarà rispolverato un vecchio progetto per la creazione di una struttura che consenta agli appassionati, ai turisti e ai curiosi di ammirare quel ritrovamento. «Si era parlato di una sorta di tunnel che consenta a tutti di godere di quel bene lì dove si trova, dove offre emozioni che altrove non sarebbero replicabili in alcun modo». Con la speranza che sia solo l'inizio di un lungo viaggio alla riscoperta di tutti i beni della Alghero sottomarina, proprio come accade in tutti gli altri posti in cui il turismo è considerato un investimento. (g.m.s.)

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