La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, due condanne per il crac dell’albergo Capo Caccia

di Nadia Cossu
L'hotel Capo Caccia
L'hotel Capo Caccia

Tre anni e 6 mesi al commercialista Delogu e al direttore dell’hotel Degli Esposti per bancarotta fraudolenta. La difesa: «Sentenza ingiusta, ricorreremo in Appello»

02 febbraio 2018
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ALGHERO. Tre anni e quattro mesi di reclusione era stata la richiesta finale di condanna del pubblico ministero Giovanni Porcheddu nel processo con rito abbreviato che vede imputati Daniele (Danny) Degli Esposti e il commercialista algherese Andrea Delogu del reato di bancarotta in concorso. Il riferimento è al crac dell’hotel Capo Caccia di Alghero. Ieri mattina il giudice Carmela Rita Serra ha inflitto a entrambi gli imputati una pena ancora più severa: tre anni e sei mesi ciascuno (con la diminuzione prevista dal rito) oltre al risarcimento dei danni alle parti civili (Condominio Eurotel Capocaccia, Andrea Piredda e Francesco Biasion) da liquidarsi in separato giudizio civile. Inoltre, Delogu e Degli Esposti sono stati dichiarati «inabilitati per la durata di dieci anni all’esercizio di un’impresa commerciale – si legge nel dispositivo – e incapaci per la stessa durata a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa. Entrambi sono interdetti dai pubblici uffici per cinque anni».

Altri due imputati dello stesso reato, l’immobiliarista Vittorio Casale e Francesco Vizzari (difesi dagli avvocati Marco Costa e Nicola Lucchi) stanno affrontando il processo con il rito ordinario mentre Degli Esposti – che era il braccio destro di Gianni Marocchi (patron del Capo Caccia) – e Delogu, il commercialista accusato di aver favorito le manovre illecite degli arrestati, avevano scelto il rito abbreviato.

Sulla base delle indagini svolte dalla guardia di finanza e coordinate dal sostituto procuratore Porcheddu, i cinque avrebbero distratto gran parte del patrimonio mobiliare e immobiliare della Capo Caccia Resort Srl e della Roden Srl, facendolo confluire in altre società riconducibili o gestite da loro stessi. Secondo una iniziale stima fatta dalle fiamme gialle, ammonterebbe a 15 milioni di euro il danno causato all’erario da una metodica spoliazione della M.G. Srl, la società che gestiva l’albergo, dichiarata fallita dal Tribunale civile di Sassari il 27 settembre del 2011.

Ma gli imputati avrebbero anche «distratto e dissipato il patrimonio della società Capo Caccia Resort srl, dichiarata fallita con sentenza del 21 ottobre del 2013. Patrimoni di cui – secondo le indagini – Marocchi aveva di fatto continuato a mantenere la gestione e dei quali aveva continuato a godere dei beni».

«Una sentenza inaspettata – è stato il commento degli avvocati Agostinangelo Marras e Paolo Luca Bianchi del foro di Milano che assistono Delogu e Degli Esposti – Ritenevamo di aver evidenziato sufficienti elementi che avrebbero dovuto portare a un’assoluzione. Attendiamo le motivazioni e poi proporremo impugnazione». Danny Degli Esposti, attraverso i legali, ha riferito di essere «amareggiato perché coinvolto ingiustamente in una vicenda giudiziaria e imprenditoriale che ha visto come esclusivi protagonisti gli amministratori e i gestori del Condominio Eurotel e dell’Hotel Capo Caccia con i loro rispettivi interessi economici».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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