Ad Architettura cadono gli intonaci
Infiltrazioni nella sede di Santa Chiara. Finora è mancata la manutenzione
10 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA
ALGHERO. Ormai da troppo tempo la facciata della facoltà di architettura del complesso di Santa Chiara, sui bastioni Marco Polo, si presenta con precarietà strutturali diffuse.
In più punti della parete esterna, dell’intonaco si ha un lontano ricordo e sono ben visibili vasti tratti completamente scrostati e scavati dagli agenti atmosferici. Ma oltre a questo aspetto esterno per niente gradevole sul piano estetico, anche per il prestigio che il Dipartimento universitario rappresenta, all’interno non mancano chiazze di umidità diffuse che anche in questo caso l’intonaco si polverizza e cade a terra. Tra l’altro proprio il complesso di Santa Chiara è spesso sede di convegni e incontri a livello internazionale, come nel caso della recente Settimana della Cultura, e tali precarietà erano quindi esposte alla vista degli ospiti dando una sensazione di decadenza che non giova all’immagine complessiva della città.
Si ha la sensazione che alla radice del problema ci sia la mancata manutenzione del patrimonio immobiliare che il Comune ha ceduto all’università. Una concessione indubbiamente generosa in quanto sono passati nella gestione dell’ateneo sassarese oltre al complesso di Santa Chiara, il palazzo del Puo Salit, l’ex asilo Magnanelli nella centralissima via Garibaldi e altre pertinenze. Pezzi pregiati della proprietà comunale ceduti per una iniziativa di assoluto valore, quale quella della istituzione in ambito locale del Dipartimento di architettura, che hanno portato indubbi vantaggi alla città e non solo sul piano culturale, ma anche su quello economico.
Il persistere delle precarietà strutturali non appare quindi giustificato, a meno che l’accordo tra le due istituzioni, Comune e Università (i beni sono ceduti, tra l’altro, a titolo gratuito), non abbia chiarito in termini precisi a chi spettano le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Sarebbe quindi utile a questo proposito un immediato chiarimento anche perché esporre una istituzione che tanto prestigio ha dato alla città in una condizione di precarietà cosi evidente, non porta benefici e buona immagine a nessuna delle parti. Non è secondario poi il fatto che la facoltà si trova sulla frequentatissima passeggiata dei bastioni. (g.o.)
In più punti della parete esterna, dell’intonaco si ha un lontano ricordo e sono ben visibili vasti tratti completamente scrostati e scavati dagli agenti atmosferici. Ma oltre a questo aspetto esterno per niente gradevole sul piano estetico, anche per il prestigio che il Dipartimento universitario rappresenta, all’interno non mancano chiazze di umidità diffuse che anche in questo caso l’intonaco si polverizza e cade a terra. Tra l’altro proprio il complesso di Santa Chiara è spesso sede di convegni e incontri a livello internazionale, come nel caso della recente Settimana della Cultura, e tali precarietà erano quindi esposte alla vista degli ospiti dando una sensazione di decadenza che non giova all’immagine complessiva della città.
Si ha la sensazione che alla radice del problema ci sia la mancata manutenzione del patrimonio immobiliare che il Comune ha ceduto all’università. Una concessione indubbiamente generosa in quanto sono passati nella gestione dell’ateneo sassarese oltre al complesso di Santa Chiara, il palazzo del Puo Salit, l’ex asilo Magnanelli nella centralissima via Garibaldi e altre pertinenze. Pezzi pregiati della proprietà comunale ceduti per una iniziativa di assoluto valore, quale quella della istituzione in ambito locale del Dipartimento di architettura, che hanno portato indubbi vantaggi alla città e non solo sul piano culturale, ma anche su quello economico.
Il persistere delle precarietà strutturali non appare quindi giustificato, a meno che l’accordo tra le due istituzioni, Comune e Università (i beni sono ceduti, tra l’altro, a titolo gratuito), non abbia chiarito in termini precisi a chi spettano le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Sarebbe quindi utile a questo proposito un immediato chiarimento anche perché esporre una istituzione che tanto prestigio ha dato alla città in una condizione di precarietà cosi evidente, non porta benefici e buona immagine a nessuna delle parti. Non è secondario poi il fatto che la facoltà si trova sulla frequentatissima passeggiata dei bastioni. (g.o.)
