La Nuova Sardegna

Alghero

Una conferenza di servizi sul Calich

Una conferenza di servizi sul Calich

La sollecita la cooperativa di pescatori che da 15 anni gestisce la laguna

02 giugno 2018
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ALGHERO. «Gestiamo da quindici anni la laguna del Calich e siamo ben consapevoli delle sue potenzialità, ma conosciamo anche le difficoltà e ribadiamo agli enti competenti, dal Comune alla Regione, passando per l’Asl, una conferenza di sevizi e una maggiore collaborazione». Parola di Ferruccio Caneo, presidente della cooperativa di pescatori algheresi “Golfo e Laguna”, concessionaria del Calich da quindici anni. Nei giorni scorsi hanno registrato l’allarme lanciato dalla cooperativa “Capo Caccia”, che chiedeva un intervento per salvare l’area da morte certa. Dopo un’analisi scrupolosa di tutto ciò che emerso dal dibattito quasi pubblico che ne è scaturito, i concessionari hanno deciso di rispondere. «Non ci è mai stato consegnato l’impianto di cattura, che non è mai stato collaudato, e questo ci ha impedito qualunque forma di programmazione del prelievo del pescato», è la prima precisazione. «Servirebbe poi un controllo più severo e rigido dello scarico delle acque reflue in laguna, e per questo abbiamo chiesto più volte una verifica degli impianti di depurazione presenti», dice Caneo. Non solo. «Abbiamo segnalato a tutti la moria dei pesci e l’eccessiva proliferazione dell’erba in superficie, nonché un diffondersi eccessivo della pesca abusiva e di attività di cantiere, la cui presenza è da sempre vietata negli altri stagni sardi». La cooperativa sottolinea di essere «ancora in attesa di un provvedimento di riconoscimento dei danni causati dai cormorani». Intanto, è la buona notizia, «siamo riusciti a creare un rapporto positivo con il Parco naturale regionale di Porto Conte per la promozione e la valorizzazione dell’ambiente lagunare», spiega il presidente della cooperativa concessionaria. «Abbiamo fatto azioni di valorizzazione insieme al Flag Nord Sardegna e abbiamo custodito lo stagno, anche dinanzi a minacce e false promesse», prosegue Ferruccio Caneo. «Abbiamo valorizzato e tutelato il pescato e abbiamo firmato da poco un progetto con Comune e altri enti per la promozione e la valorizzazione del Calich», è l’elenco di Caneo.

«Non siamo stati a guardare, perciò ribadiamo con forza che non condividiamo le critiche a priori, tanto meno da soggetti esterni al modo della pesca e con esperienze professionali personali non certo esaltanti», è la tirata. «Siamo da sempre disponibili a un percorso di confronto con tutti i soggetti pubblici e privati, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, sempre per il bene dello stagno e di chi ci opera con difficoltà e sacrificio». (g.m.s.)

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