ospedale marino
Poca attenzione per la guardia medica
Il personale costretto a operare quasi al buio e senza attrezzature
17 luglio 2018
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ALGHERO. Quando la “continuità assistenziale” c’è ma è lasciata alla buona volontà e alla passione degli operatori. Guardia medica in situazione di degrado all'interno degli spazi dell'ospedale marino. La struttura si scontra con la povertà del sistema sanitario locale. Cinque punti di sutura e ci si ritrova a contare garze, ferri e anestetico. La guardia medica c’è ma solo perché chi opera al suo interno ama il proprio lavoro. La struttura, infatti, – che sostituisce il medico di base – si affida alla buona volontà dei medici di guardia che utilizzano la propria attrezzatura personale. Mentre suturano i punti, con i ferri personali, utilizzano la torcia del cellullare per ovviare alla luce fioca della stanza, arredata con gli scarti delle scuole primarie. Sedie basse, tutte diverse, banchi di scuola arrangiati e un vecchio armadio per contenere medicinali e attrezzature varie. I compiti della continuità assistenziale - nuovo appellativo che circoscrive la conosciuta Guardia Medica - si attengono all’esame obiettivo del paziente, quindi niente esami del sangue o elettrocardiogramma, ma un buon misuratore di pressione o una buona sterilizzatrice per forbici e pinze eviterebbe le code al pronto soccorso per togliere le spine di riccio e mettere punti di sutura. Al momento però: nessuna sterilizzatrice, pochi medicinali per anestesia e teli sterili assicurino una comoda assistenza dei pazienti che si recano per un pronto intervento al fine di evitare il sovraffollamento del pronto soccorso.
Erika Pirina
Erika Pirina