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Filiera corta del grano Karalis per il pane tipico algherese

ALGHERO. Si chiama Karalis e darà presto origine a Lu Pa’ Pugnac. È il grano duro certificato dal Parco di Porto Conte che riporterà sulle tavole degli algheresi e nelle cucine dei ristoratori il...

08 agosto 2018
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ALGHERO. Si chiama Karalis e darà presto origine a Lu Pa’ Pugnac. È il grano duro certificato dal Parco di Porto Conte che riporterà sulle tavole degli algheresi e nelle cucine dei ristoratori il pane tipico della città. Si è conclusa in queste settimane la raccolta del grano duro nei terreni contigui al parco e, come da filiera, verranno lavorate nel molino Riu a La Pietraia e successivamente, nel panificio Cherchi-Masia, il panificatore Antonio Masia trasformerà la farina in Pa’ Pugnac fatto con lievito madre. Una filiera corta, che lavora in meno di venti chilometri, un esperimento che sa di prodigio, lo stesso che racconta la lievitazione. Nata circa due anni durante gli incontri di Mondo Rurale l’idea della filiera del grano ha fatto sistema e coinvolto agricoltori, panificatori, assessorato allo sviluppo economico, agenzia Laore e ovviamente Parco di Porto Conte. «Mondo Rurale è un momento di riflessione e la filiera corta è nata durante questo dialogo costante – racconta l’assessore allo Sviluppo economico Ornella Piras – lo scorso novembre è stato firmato il protocollo che ha impegnato tutti gli attori a mettere in moto il sistema e oggi abbiamo raggiunto un primo grande risultato: la raccolta. La filiera – prosegue l’assessore – dimostra che si può fare agricoltura sostenibile con un progetto che va ad arricchire anche l’offerta agroalimentare e turistica del territorio».

Sono quaranta gli ettari dedicati alla coltivazione di grano duro Karalis, tutti nelle aree contigue del parco: Santa Maria La Palma, Guardia Grande, Tanca Farrà e dieci gli agricoltori che hanno voluto scommettere su questo progetto. L’agenzia Laore ha messo a disposizione i tecnici che hanno assistito durante il ciclo produttivo gli operatori agricoli. «Abbiamo raccolto ottocento quintali di grano – spiega orgoglioso il direttore del Parco Mariano Mariani – perfettamente in linea con le previsioni di resa nonostante le avverse condizioni meteo. Il grano raccolto è stato posizionato in un unico centro di stoccaggio a Santa Maria La Palma e man mano verrà trasferito al molino. La filiera sta dando ottimi risultati e dimostra che il parco è una fonte di opportunità non di vincoli. Al grano seguiranno altri prodotti che andranno a implementare la filiera cerealicola del Parco», anticipa il direttore Mariani.

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