Wwf: fermare la sabbia con le piante pioniere
ALGHERO. Il maestrale che ha sferzato la costa nord occidentale ha riproposto un vecchio problema: quello dei consistenti quantitativi di sabbia che vengono raccolti dalle raffiche di vento e...
28 agosto 2018
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ALGHERO. Il maestrale che ha sferzato la costa nord occidentale ha riproposto un vecchio problema: quello dei consistenti quantitativi di sabbia che vengono raccolti dalle raffiche di vento e dispersi nell’aria. L’argomento è oggetto di un intervento del delegato regionale del Wwf, Carmelo Spada, che cita il fenomeno naturale come un prevedibile evento e quindi, proprio perché si è a conoscenza della periodicità in cui avviene, della necessità di adottare misure adeguate a protezione dei litorali sabbiosi. «Poiché il maestrale è il vento dominante – afferma Spada – non è difficile prevedere che la sabbia vola via andando a finire sul marciapiede, sulla strada e nei tombini». Recentemente l'associazione ambientalista aveva auspicato «che non venissero estirpate, dalla fascia indicata con la sigla “Sen” nella relazione ambientale del Piano di Utilizzo dei Litorali, le cosiddette piante pioniere. La relazione ambientale del Pul individua proprio in quella fascia di retrospiaggia dune embrionali e primarie collocate perlopiù a ridosso del muretto di delimitazione della spiaggia. Il Comune per mitigare il fenomeno di dispersione ha installato un sistema di cannicciati. Ma paradossalmente, si è assistito ad interventi inutili e dannosi di eradicazione delle piante pioniere». Secondo il Wwf «il risultato è sconfortante, le piante pioniere sono state asportate, gli incannicciati sono in parte danneggiati, la sabbia è finita anche sulla strada e nei tombini intasando i sottoservizi». (g.o.)