La Nuova Sardegna

Alghero

Concime dalla posidonia, richieste da 20 agricoltori

Gianni Olandi
Concime dalla posidonia, richieste da 20 agricoltori

Il Comune di Alghero sta vagliando le domande prima di autorizzare il prelievo. Verifiche dei carabinieri del Noe per scongiurare eventuali contaminazioni

07 ottobre 2018
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ALGHERO. Sono una ventina gli agricoltori del territorio che hanno presentato istanza al Comune per ottenere quantitativi di alghe da usare come fertilizzanti nei loro terreni. Una pratica antica, utilizzata a lungo dai contadini che raggiungevano l’arenile con i carri trainati dai cavalli, che ora l’amministrazione comunale ha ripristinato anche con la chiara intenzione di ridurre l’imponente carico di posidonia spiaggiata presente sull’arenile di San Giovanni e a ridosso dell'omonimo canalone, ed eliminare almeno in parte i disagi e le conseguenze negative anche di tipo igienico sanitario che si determinano. Previa evidentemente l’operazione preventiva di vagliatura delle alghe dalla sabbia. Da segnalare che soltanto quest’anno provenienti dagli stabilimenti balneari sono stati depositati ottomila e 500 metri cubi di alghe.

È lo stesso assessore all’Ambiente, Raniero Selva, a confermare le richieste degli agricoltori. «Sì, ci sono pervenute una ventina di domande e ora gli uffici valuteranno nel merito le richieste per dare poi corso alla fase operativa. Si tratta di un primo tentativo con la prospettiva di affrontare il problema in misura più radicale, sperando in questo nell’aiuto finanziario da parte della Regione alla quale abbiamo rappresentato la situazione».

Va ricordato che a San Giovanni i carabinieri del Noe che hanno effettuato diversi campionamenti dei quali sono ora attese le conclusioni. Inchiesta che si è mossa nei mesi scorsi in seguito a diverse segnalazioni che riferivano un possibile inquinamento a ridosso dei cumuli di alghe.

Il sito in questione è infatti interessato, soprattutto in occasione delle precipitazioni atmosferiche, dallo sfogo del canalone di San Giovanni dove confluiscono tutti i materiali raccolti dalla pioggia e convogliati nella struttura idraulica di sfogo a mare.

Materiali che vanno letteralmente a inzuppare i banchi di posidonia determinando il fenomeno della putrescenza e altro. Un chiarimento autorevole della vicenda, e un via libera alle iniziative annunciate, potrà giungere dai risultati dei campionamenti eseguiti dai militari del Noe.

Le progettualità in corso, oltre agli aspetti di tipo ambientale e igienico sanitario, si pongono il risultato finale di recuperare oltre un ettaro di arenile praticamente in piena area urbana.

Una disponibilità preziosa soprattutto per una località turistica che attrae i flussi turistici più consistenti fra chi cerca il binomio mare-spiaggia.

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